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Jujutsu Kaisen: la recensione della seconda stagione

di Andrea Antinori

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Dopo quasi 6 mesi di programmazione, la seconda stagione dell’anime di Jujutsu Kaisen volge al termine. Con ben 23 episodi, l’adattamento animato del manga di Gege Akutami gestito dallo studio MAPPA, è disponibile su Crunchyroll. Senza perderci in ulteriori chiacchere, ecco a voi la recensione della seconda stagione di Jujutsu Kaisen!

Jujutsu Kaisen: L’incidente di Shibuya

Questa seconda stagione copre due degli archi narrativi più importanti del manga. Il primo, seppur breve, è il flashback incentrato sui giovani Satoru Gojo e Suguru Geto, quando erano ancora degli studenti. Questi primi 5 episodi possono inizialmente sembrare scollegati dalla trama generale dell’opera, mostrando un semplice flashback. Scopriamo solo più avanti che in realtà tutto quello che succederà nel film “Jujutsu Kaisen 0” e nel resto della serie è proprio una diretta conseguenza di quel flashback e delle azioni di Toji Fugushiro.

La seconda parte è invece incentrata su quello che è l’arco narrativo più grande (almeno al momento) del manga, ovvero l’incidente di Shibuya. Il piano di Suguru Geto ha inizio il 31 Ottobre nella zona commerciale di Shibuya, a Tokyo. Un vero e proprio genocidio di non-stregoni con l’intento di attrarre e mettere fuori dai giochi Gojo, lo stregone più potente in vita. Si formano così due fazioni, ovvero quella degli stregoni e quella degli spiriti maledetti, che vede a capo Geto, con al suo fianco Jogo, Hanami, Dagon, Choso e Mahito. Quella che per i protagonisti sembra una semplice missione di pulizia si rivelerà essere un evento che cambierà irrimediabilmente la storia del Giappone e della stregoneria.

Jujutsu Kaisen

Un adattamento che non delude, ma…

Sin dai primi episodi è chiaro che negli studi di MAPPA ci siano talenti nel mondo dell’animazione di grandissimo valore. Le animazioni sono ottime, fluide e precise. Si nota anche la differenza creativa nei vari episodi, con diversi stili che vengono adottati in base al gusto del regista e dell’animatore. Non è raro trovare in un episodio animazioni con uno stile più chiaro e fluido, mentre in altri episodi delle scene più frenetiche, con uno stile più sporco ed impreciso. In linea di massima, un ottimo lavoro per quanto riguarda il comparto visivo, specialmente nella prima parte.

In alcuni episodi accade però che ci ritroviamo dinnanzi a puntate più acerbe. E questo non è solo una percezione dello spettatore (purtroppo). Sono gli stessi lavoratori di MAPPA che hanno dichiarato che alcune puntate sono uscite incompiute, con le animazioni o delle intere scene mancanti o non finite. Questo per via delle condizioni di lavoro precarie a cui molti talenti sono sottoposti, almeno stando alle dichiarazioni di alcuni interni. Se le voci siano vere o no non sta a noi giudicare, ma c’è da dire che, anche se queste affermazioni fossero vere, si può confermare che il talento utilizzato per questa seconda stagione c’è ed è elevato. Perché anche la scena più acerba risulta comunque spettacolare agli occhi di uno spettatore, specialmente quelli meno attenti a questi particolari.

Il comparto audio invece è davvero di alta qualità, con ben 2 Opening e 2 Ending spettacolari e la colonna sonora che accompagna in maniera appropriata ogni momento dell’anime. Il doppiaggio è disponibile solo in Giapponese al momento. Il lavoro fatto dai doppiatori è come sempre eccezionale, con un plauso in particolare che va a Nobunaga Shimazaki, doppiatore di Mahito, e a Kenjiro Tsuda, doppiatore di Kento Nanami.

Jujutsu Kaisen

Jujutsu Kaisen, stagione 2: conclusioni

Questa seconda stagione rispetta in pieno le aspettative che noi fan di Jujutsu Kaisen ci eravamo creati grazie alla prima stagione ad al film. MAPPA riesce a trasporre al meglio l’opera di Akutami, riuscendo nell’intento di animare tutto il flashback e l’incidente di Shibuya in soli 23 episodi. Con la terza stagione già annunciata ci aspettiamo che l’adattamento del “Culling Game Arc” possa regalarci altri momenti spettacolari, sperando che i talenti dietro quest’opera abbiano il tempo e le risorse per poter lavorare umanamente. In conclusione, una delle migliori serie animate dell’anno.

Pro

  • Ottime animazioni;
  • Adattamento fedele;
  • Colonna sonora.

Contro

  • Alcuni episodi usciti non completamente finiti.

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