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Io sono l’abisso, la recensione: “La spazzatura non mente”

Esce oggi al cinema “Io sono l’abisso” nuovo film di Donato Carrisi. Si tratta della trasposizione cinematografica dell’omonimo libro risalente al 2020 edito da Longanesi e racconta una storia cupa, fatta allo stesso tempo di amore e solitudine, di storie che parallelamente proseguono fino a collidere in un punto d’incontro. Dopo dodici romanzi, tredici se si conta quello in uscita a inizio novembre, e due adattamenti da regista per “La ragazza nella nebbia” (2017) e “L’uomo del labirinto” (2019), Carrisi torna quindi sul grande schermo con uno dei suoi grandi thriller…

“Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente”

A Como le storie di tre persone apparentemente comuni viaggiano parallelamente: “L’uomo che puliva” è solitario, metodico. Lavora come netturbino e ama frugare tra i rifiuti perché sa che, a differenza delle persone, questi non possono mentire. “La ragazzina con il ciuffo viola” decide di lanciarsi nel lago di Como per suicidarsi, ma viene notata dal netturbino che accorre a salvarla. Questo avvenimento crea un legame reciproco e malato nelle vite di entrambi. “La cacciatrice di mosche” si occupa invece di aiutare donne vittime di violenze domestiche. Dopo il ritrovamento di un braccio a Nesso (provincia di Como), capisce che c’è un serial killer che agisce indisturbato.

Le loro storie, apparentemente disgiunte, finiranno poi per incontrarsi in un punto comune, alla fine di un lungo percorso fatto di amori malati e segreti sotto la luce del sole…

 

Una maturazione artistica notevole

Io sono l’abisso” non risulta surreale, a differenza dei due precedenti film che, anche a causa delle ambientazioni inventate, trasmettevano qualcosa di finto allo spettatore. In primis abbiamo un luogo esistente, Como, a fare da sfondo alle vicende, facendo del lago il quarto protagonista della storia.

Anche dal punto di vista tecnico c’è stato un passo avanti non indifferente. Le scelte registiche di Carrisi sono eleganti e precise, oltre ad essere volontariamente “sbagliate” in alcuni casi, per immergere ancor di più lo spettatore nel contesto surreale dell’abisso, e la scelta dell’anamorfico come formato di ripresa rende tutto più cinematografico. Il regista fa sapiente uso dello strumento a disposizione inserendo tante luci e colori nell’immagine, cosa che regala un gran numero di lens flare molto affascinanti; si può quindi dire che tutte queste scelte abbiano discostato il prodotto dal classico stile italiano, per avvicinarlo allo stile di un cinema fatto oltreoceano.

I tre attori protagonisti anche, di cui Carrisi ha espressamente tenuto nascosto i nomi per farli scoprire in sala allo spettatore, hanno fatto un gran lavoro. Gli interpreti dell’Uomo che puliva e della Cacciatrice di mosche sono stati presentati ieri sera al Cinema Adriano di Roma dallo stesso Carrisi al termine dell’anteprima aperta al pubblico; molto brava e talentuosa anche l’interprete della Ragazzina dal ciuffo viola, assente ieri sera all’anteprima.

Io sono l’abisso” è un film senza colonna sonora, se non per gli ultimi minuti, e momenti in cui è presente della musica diegetica; si tratta di musica proveniente da una fonte presente all’interno delle vicende narrate (come una radio, una televisione o le casse in discoteca). Una scelta coraggiosa quella di Carrisi che ha voluto intraprendere una strada del genere per rappresentare ancora meglio la sensazione di solitudine che aleggia intorno all’Uomo che puliva.

 

Considerazioni finali sulla pellicola

Sicuramente stiamo parlando del miglior film prodotto finora dal cineasta, alla sua terza regia e al terzo adattamento dei suoi libri. Questa volta sono stati tanti gli elementi a far sì che venisse fuori un grande prodotto, qualitativamente maggiore rispetto ai due lavori precedenti. La macchina messa in moto è enorme: da Carrisi stesso agli attori, alla fotografia, al trucco e i costumi. I colpi di scena sono immancabili, pur avendo la storia alcune piccole battute d’arresto, che hanno più volte fatto sussultare il pubblico in sala.

Io sono l’abisso” dimostra ancora una volta quanto l’Italia possa dare alla settima arte e quanto possa trarne il meglio; un progetto ambizioso in cui qualcuno ha, fortunatamente, creduto dimostrando di poter portare ancora in sala le persone, se ricompensate con una storia travolgente.

Io sono l’abisso” è il titolo del nuovo film di Donato Carrisi, adattamento dell’omonimo romanzo e distribuito da Vision Distribution, disponibile al cinema da oggi 27 ottobre. Vi lasciamo qui sotto il link al trailer.

PRO

  • Maturazione artistica notevole per Carrisi;
  • Ottime interpretazioni, regia e fotografia;
  • Grandi colpi di scena.

CONTRO

  • Piccole battute d’arresto nel corso della storia.

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Simone De Mattia

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