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Inter, una notte da horror cancella il sogno Champions

di Alessandro Colepio

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Ieri sera è andata in scena la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League fra Inter e Atletico Madrid: i ragazzi di Simone Inzaghi, arrivati alla bolgia del Civitas Metropolitano forti dell’1-0 dell’andata, sono stati eliminati ai rigori dalla banda del Cholo Simeone.

Vanno assolutamente riconosciuti i meriti dei colchoneros, che nonostante lo svantaggio (doppio) non si sono mai arresi e anzi hanno aggredito ancora di più gli avversari, ma dai nerazzurri era lecito aspettarsi qualcosa in più. L’atteggiamento della squadra, ed in particolare di alcuni dei giocatori più importanti, è sembrato fin troppo arrendevole e timoroso: il fattore stadio ha sicuramente inciso, ma non abbastanza da giustificare una prestazione così deludente.

 

Lautaro Martinez

Lautaro Martinez (@Shutter Stock)

Il resoconto della partita dell’Inter

Quella di ieri sera è un’eliminazione che lascia l’amaro in bocca a tutto il mondo interista ed è appesantita dal fatto che, al 33′ del primo tempo, Dimarco aveva realizzato il gol del complessivo 2-0 che poteva definitivamente spianare la strada ai suoi. Solo due minuti più tardi è arrivato il pareggio di Griezmann, viziato da uno scivolone di Pavard, ed è stato questo l’episodio che ha tagliato le gambe all’Inter. Dal 35′ in poi gli uomini del Cholo sono saliti in cattedra, rubando metri e sicurezze all’Inter, che si è arroccata dietro ed ha provato a limitare i danni.

L’assedio dell’Atletico Madrid è durato quasi un’ora: al minuto 87 Depay, imbeccato splendidamente da Koke in area, si è liberato di un rivedibile De Vrij e ha incrociato il destro alle spalle di Sommer. Solo 10 minuti prima Thuram aveva sciupato una clamorosa palla gol davanti ad Oblak, favorendo così di fatto la rimonta degli spagnoli, che sono anche andati vicino alla vittoria nei 90 minuti con la clamorosa occasione sciupata da Riquelme a 30 secondi dalla fine.

Il pareggio dei 180 minuti fra Milano e Madrid ha portato la gara ai supplementari: mezz’ora di stanchezza, errori tecnici e squadre chiusissime. Da sottolineare solo un intervento di Sommer su uno straordinario Depay e l’incornata da calcio d’angolo di Lautaro Martinez. Sono gli ultimi squilli di una partita destinata ai calci di rigore, dove l’Atletico si è imposto per 3-2 grazie alle due parate di Oblak e alla freddezza dei suoi specialisti. Anche stavolta hanno sbagliato ben 3 giocatori entrati ai supplementari (Sanchez, Saul e Klassen), ma l’errore più clamoroso è quello di Lautaro Martinez, che dagli undici metri ha sparato alto e ha decretato l’uscita dell’Inter dalla Champions League.

 

Coppe Europee

Simone Inzaghi (@Shutterstock)

Quante disattenzioni per i nerazzurri!

Sfuma il sogno europeo per Simone Inzaghi e i suoi giocatori, lasciando comunque qualche rimpianto: a conti fatti, l’Atletico non era poi una squadra così insuperabile. Fra i 90 minuti di San Siro e i primi 30 del Civitas Metropolitano, l’Inter ha dimostrato di essere una squadra di altissimo livello, salvo poi crollare sotto i colpi dei diavoli colchoneros, capaci di impartire una lezione di spirito ai nerazzurri.

I ragazzi del Cholo non hanno mollato un centimetro, sono rimasti sempre in partita e quando contava di più hanno messo in mostra le loro qualità; dall’altra parte c’è stata un’Inter irriconoscibile, lontana parente della schiacciasassi vista in campionato, che dopo l’1-2 di Griezmann ha abbandonato ogni proposito di gioco. Alla timidezza generale dell’ambiente nerazzurro vanno sommati poi gli errori, pesanti, di alcuni degli uomini chiave: Pavard, Thuram, De Vrij, Lautaro e lo stesso Inzaghi, i cui cambi sono stati più che discutibili.

L’Inter ha pagato a caro prezzo un atteggiamento troppo arrendevole, che di fatto ha spianato la strada all’Atletico Madrid. E pensare che, al 30′ della gara di ritorno, erano sopra 2-0 senza aver mai concesso un tiro in porta agli avversari. Questa eliminazione sarà un boccone difficilissimo da inghiottire per tutto il mondo nerazzurro, che anche quest’anno sognava un cammino europeo come quello della passata stagione.

 

Nicolò Barella (@Shutterstock)

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