Dal nuovo rapporto “Mal’aria 2024” pubblicato da Legambiente, Frosinone si piazza al primo posto come città con l’aria più inquinata del Bel Paese. Ciò si inserisce in una cornice non altrettanto positiva, infatti in molte altre città italiane sono superati ampiamente i livelli di inquinamento consentiti dalla Direttiva Europea che entrerà in vigore dal 2030.
La città più inquinata d’Italia, al contrario rispetto alle aspettative, non si trova in Pianura Padana. Frosinone già si era piazzata in cima alla classifica nel 2015, ma nel 2021 era riuscita a uscire dalla top ten. Tuttavia, come riportato dal Corriere della Sera, l’anno scorso è tornata in vetta, avendo superato i limiti della legge: ha infatti registrato una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo per più del limite imposto di 35 giorni l’anno, raggiungendo i 70 giorni l’anno.
Il Sindaco della città Riccardo Mastrangeli ha provato a mettere insieme tutte le motivazioni sul perché Frosinone registri ancora livelli così alti di inquinamento. Sicuramente, spiega, la morfologia del territorio non aiuta, essendo il centro abitato posto proprio tra i Lepini e gli Ernici. Inoltre, a ciò si aggiunge il fatto che Frosinone abbia il più alto tasso di automobili per abitante, pari a 81 ogni 100, senza contare tutte le vetture che arrivano ogni giorno da fuori per motivi lavorativi.
Il Sindaco spiega che, visti i dati preoccupanti sulla salute della popolazione, i fondi del PNRR verranno in larga parte utilizzati proprio per cercare di arginare lo smog tramite bus elettrici in corsie preferenziali e un ascensore che connetterà la parte alta e la parte bassa della città.
Se Frosinone si trova in cima alla triste classifica, al secondo posto troviamo Torino (66 giorni), e a ex aequo Mantova e Treviso (63 giorni).
Successivamente, la top ten vede la presenza di Padova e Venezia (62), Rovigo e Verona (55), Vicenza (53) e Milano (49). A seguire, troviamo le città di Asti (47),Cremona (46), Lodi (43), Brescia e Monza (40), Alessandria (39), Ferrara e Napoli (36, al limite).
Emerge quindi che le città che hanno superato il limite consentito dalla legge sono state 18, un numero in miglioramento rispetto al 2022, quando erano state ben 29.
Il responsabile scientifico di Legambiente, Andrea Minutolo, spiega che la situazione smog in Italia è particolarmente grave, dal momento che le norme dettate dalla legge siano in realtà meno stringenti rispetto a quanto suggerito dall’OMS, e, nonostante ciò, l’Italia riesce ancora a superare ampiamente tali limiti. Il geologo spiega poi che, ogni anno, nella nostra nazione avvengono circa 47mila decessi prematuri imputabili al PM2.5, per cui è di fondamentale importanza non ritardare il raggiungimento degli obiettivi prefissati in termini di qualità dell’aria.
Legambiente, in questo clima, avanza poi una serie di proposte per rendere le città meno inquinate e più vivibili. Si va dall’istituzione di zone a traffico limitato, all’adozione di mobilità elettrica condivisa, a ingenti investimenti nel trasporto pubblico. L’associazione ambientalista propone poi un aumento dello smart working per ridurre gli spostamenti quotidiani dei cittadini, e incentiva l’utilizzo di sistemi di riscaldamento più sostenibili.
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