di Enea Bacciocchi
Il sud-est asiatico è da sempre vittima di fenomeni naturali, spesso dannosi e che portano a dei numeri rilevanti di decessi. Il disastro di questo tipo più conosciuto è lo tsunami del 2004, etichettato come uno delle più grandi catastrofi naturali mai accadute; questo toccò tutti gli Stati che si affacciano sull’Oceano Indiano, causando più di 200.000 morti e circa cinque milioni di sfollati.
In particolare l’Indonesia, vasto arcipelago di oltre 270 milioni di persone, è spesso vittima di terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami a causa della sua posizione nel cosiddetto “anello di fuoco”, ovvero un arco di vulcani e linee di faglia nel bacino dell’Oceano Pacifico…
Il terribile terremoto in Indonesia
Come ha riportato TgCom24, poche ora fa un altro fenomeno ha colpito lo Stato asiatico di cui sopra. Un terremoto di magnitudo 5.6 è infatti stato individuato nella regione di Canjur, nella provincia di Giava, a circa 10 km di profondità. Secondo un primo bilancio non definitivo, ci sarebbero oltre 40 morti e circa 700 feriti, che starebbero alimentando la paura nell’intera città; sono migliaia le abitazioni colpite dalla calamità. La scossa, secondo i report, sarebbe stata avvertita anche nella Capitale, Giacarta, a circa 100 km di distanza.
Sempre secondo i report, molte persone sarebbero scese in strada appena avvertito il terremoto, e i palazzi hanno tremato per oltre tre minuti. La maggior parte dei decessi è dovuta alla caduta di macerie. Fortunatamente, il rischio di tsunami è stato subito escluso, ma in molti hanno preferito evacuare comunque l’area colpita.
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