Finalmente è arrivato Indiana Jones e l’Antico Cerchio! Dopo un ampio cumulativo di ore passate a girovagare e a prendere a pugni i nemici, siamo pronti per recensire questa nuova esclusiva Xbox.
Ci teniamo a dirvi che il gioco è stato testato su Xbox Series X.
Dopo i notevoli successi raggiunti con la saga Wolfenstein, il team di Machine Games si è messo a lavoro su un gioco fortemente voluto da Bethesda e appoggiato da Disney e Microsoft. Ebbene sì, stiamo proprio parlando di Indiana Jones e l’Antico Cerchio.
Un’opera degna di tale nome che ci permette di vivere nei panni di Indiana Jones, in un’esperienza in prima persona, capace di immedesimare il giocatore nell’avventuriero più famoso della storia. Si può tranquillamente affermare che questo gioco è la migliore esclusiva Xbox degli ultimi tempi.
Partiamo col dirvi che Indiana Jones è un adventure action in prima persona, in cui esplorazione e stealth hanno la meglio sull’intero gioco. Ambientato nel 1937, si colloca, a livello cronologico, a metà tra I Predatori dell’Arca Perduta e L’Ultima Crociata, proponendo una storia del tutto inedita e innovativa, ma comunque fedele all’indole dei film.
Machine Games è riuscita a replicare perfettamente l’atmosfera tipica delle pellicole, tutto è in linea con quello che ci si potrebbe aspettare. Una sorta di film mancato, ecco.
Il videogioco risulta essere perfettamente coerente con ciò che Indiana Jones è e rappresenta. Sostanzialmente, sia i personaggi, che adempiono perfettamente al ruolo, partendo da Gina Lombardi interpretata dall’attrice Alessandra Mastronardi, sia la stessa trama che riesce a conformarsi magistralmente con quello che ci si potrebbe aspettare da un film di Indiana Jones, riescono a far sembrare il gioco un vero e proprio capolavoro.
Il gioco si svolge in più ambientazioni artistiche differenti, in un mix davvero piacevole e ben realizzato: partendo dall’Amazzonia Peruviana, che richiama alla mente la sequenza iniziale dei Predatori dell’Arca Perduta, passando per Roma, per Giza in Egitto, andando in Iraq, Himalaya, Thailandia, con paesaggi e scorci davvero originali e mozzafiato.
Il gioco è strutturato sostanzialmente su tre open map (Giza, Città del Vaticano e Sukhothai), liberamente esplorabili ma con limiti artificiali.
Come longevità, parliamo di un gioco che si aggira all’incirca sulle 30-40 ore per riuscire a completarlo tutto con eventuali incarichi secondari. Al di fuori della quest principale, ci saranno svariate tipologie di attività secondarie completamente facoltative e che permetteranno sia di approfondire la trama con delle vere e proprie missioni molto stratificate e spesso anche estremamente piacevoli, sia di raccogliere Punti Avventura.
Raccogliendo o acquistando appunto dei libri, potremmo spendere Punti Avventura per apprenderne il contenuto che servirà a imparare nuovi metodi di combattimento, migliorare la stamina e molto altro ancora. Le missioni secondarie sono ben integrate all’interno della trama stessa e il team di sviluppo è stato molto abile nel creare enigmi ambientali con un tasso di sfida che fa sempre molto piacere.
Per quanto riguarda il comparto grafico, le ambientazioni sono capaci di lasciarci talvolta senza fiato, donandoci scorci davvero incredibili e degni di un capolavoro. Stessa cosa non si può dire dei personaggi del gioco, piccola pecca del titolo. I personaggi tendono a voler rappresentare molto quelli presenti nei vari film, senza compiere però un salto di modernità che non avrebbe guastato.
Per quanto riguarda il gameplay, il gioco si struttura come un adventure action, nel quale difficilmente saremo invogliati a fightare contro chiunque, ma tenderemo ad abbracciare di più un approccio stealth alle missioni.
Ciò non significa che le fasi di combattimento siano mal strutturate, anzi tutt’altro. Il combattimento corpo a corpo è molto valido, gli scontri sono tendenzialmente lineari, niente di troppo complesso ma comunque conforme alla tipologia di gioco.
Cosa davvero molto divertente è la possibilità di utilizzare qualsiasi oggetto per colpire e stordire l’avversario. Sostanzialmente, Indiana Jones e l’Antico Cerchio ha un gameplay davvero organico, versatile e stimolante, capace di intrattenerci e trattenerci incollati per molte ore.
Un ulteriore aspetto molto interessante è la scelta degli sviluppatori di implementare vari travestimenti. Questi travestimenti andranno trovati nei momenti di esplorazione dei luoghi e potranno essere indossati, ovviamente rispettando il contesto in cui ci troveremo, per poter passare inosservati e dedicarci completamente all’esplorazione.
Altro aspetto degno di esser citato è il comparto audio. Le musiche, realizzate dal compositore Gordy Haab, sono a dir poco straordinarie ma soprattutto molto fedeli a quelle realizzate nei vari film da parte di John Williams.
Indiana Jones e l’Antico Cerchio si è mostrato ai nostri occhi come un lavoro davvero brillante, capace di calarci davvero nei panni del mitico avventuriero.
Rappresenta una proposta videoludica davvero fresca e avvincente, confermandosi come la migliore esclusiva Xbox degli ultimi tempi.
Ciò che davvero stupisce, e allo stesso colpisce, è il lavoro a dir poco magistrale del team di sviluppo di Machine Games, che è riuscito a realizzare un’opera che ben si incastra nella time line cinematografica, capace di intrattenere il giocatore.
Un’opera che davvero mescola assieme tutti gli elementi tipici di un capolavoro videoludico, senza tradire la fedeltà dei film.
Vi ricordiamo che il gioco è disponibile già dal 9 dicembre su Xbox Game Pass e PC.
PRO:
CONTRO:
VOTO: 9
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