di Alessandro Lucchini
La sovrappopolazione dei grandi centri urbani è una della grandi problematiche dell’era contemporanea. Questo fenomeno, osservato già da tempo, ha visto l’accentuarsi di tutte le sue problematiche con l’avvento del Covid. Di pari passo, il concentramento di un elevato numero di persone in una singola area, ha come conseguenza l’abbandono delle aree rurali limitrofe. Certe aree del mondo sono più colpite da questa tendenza; il Giappone è sicuramente tra queste. Come riportato da La Repubblica, il governo nipponico ha deciso di provare a stemperare questo fenomeno, offrendo dei cospicui incentivi alle famiglie con figli (minorenni), affinché queste abbandonino Tokyo, muovendosi verso le zone rurali circostanti.
Ritorno in campagna, gli incentivi e a chi sono rivolti
Gli agglomerati urbani giapponesi sono noti in tutto il mondo; Tokyo su tutti, rappresenta la perfetta esemplificazione. La capitale del Sol Levante conta infatti circa 13 milioni di abitanti che salgono a 40 considerando l’agglomerato urbano. Per contrastare il sovrappopolamento dei centri urbani, incentivando al contempo il ripopolamento dei villaggi periferici, il governo giapponese ha deciso di mettere a disposizione un incentivo di 1 milione di Yen (corrispondenti a 7500 euro) per figlio, a tutte quelle famiglie con figli minorenni, residenti nei 23 quartieri centrali di Tokyo e disposte a cambiare vita. Per ottenere queste agevolazioni, però, si deve dimostrare di avere un posto di lavoro, che sia a distanza o nella nuova destinazione.
Un problema radicato: da Fukushima al Covid
La sopravvivenza dei piccoli villaggi non è un fenomeno recente. Già nel 2008, era stato istituito il Furusato Nozei, ossia una tassa per la città natale. Tramite essa, i cittadini potevano contribuire al sostentamento del proprio villaggio natale. L’anno successivo è stata fondata anche una cooperativa, con l’obiettivo di stimolare i giovani a vivere la vita di campagna.
La volontà di fuggire dalle città, però, si è instaurata nella popolazione in seguito a due grandi avvenimenti. Il primo riguarda l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima, la paura di esser colpiti dalla radiazioni ha spinto molte persone ad abbandonare le aree metropolitane, cercando riparo in campagna. Il secondo avvenimento è il Covid; la pandemia ha messo in luce i limiti e le problematiche del vivere stipati uno accanto all’altro, creando in molte persone il desiderio di abbandonare la giungla urbana. La mossa del governo giapponese spinge proprio in questa direzione: cercare di agevolare una volontà instauratasi nei cittadini.
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