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In arrivo la riforma Cartabia: cosa cambia per separazioni e divorzi

di Francesco Ferri

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Importanti novità in arrivo sul fronte legge. Infatti fra poche settimane, come spiegato da La Repubblica , entrerà in vigore la riforma Cartabia, voluta proprio dall’ex ministro della Giustizia. Molte le novità all’orizzonte, e vogliamo qui ripercorrerle riassumendo quali cambiamenti aspettano tutti coloro che vorranno interrompere legalmente la propria relazione coniugale…

La riforma in arrivo

Il rinnovamento entrerà in vigore alla fine di febbraio, ben 120 giorni in anticipo rispetto al previsto. La riforma Cartabia riguarderà diversi argomenti: separazione, divorzio, affidi e figli. Seguendo le novità portate dalla riforma si andrà sempre più verso la soppressione dei tribunali per minori arrivando poi alla nascita del “Tribunale della Famiglia“, accentrando in un solo organo l’attuale frammentazione fra tribunale ordinario, tribunale dei minori e giudice tutelare. La riforma sarà solo il primo segnale dei molti cambiamenti già in progetto. Le prossime riforme, infatti, sono già state fissate. Da giugno entrerà in vigore la riforma sulla mediazione assistita, ma dovremo aspettare il 2025 perché siano operative le disposizioni relative ai minori e la nuova sezione del Tribunale della Famiglia.

Cambiamento nelle tempistiche

Un aspetto fondamentale su cui si interverrà sono le tempistiche burocratiche attualmente necessarie per le pratiche di separazione. Come ha sostenuto Gian Ettore Gassani, presidente della AMI (Associazione avvocati matrimonialisti italiani), l’obbiettivo è quello di arrivare “dai tre anni attuali a circa 8 mesi, come succede in Francia“. Quindi il desiderio sarebbe quello di accorciare enormemente le tempistiche e snellire l’iter, già a partire dagli studi degli avvocati che avranno modo di raccogliere tutte le informazioni necessarie per la richiesta di separazione.

Oltre a ciò “Quando il giudice avrà ricevuto i ricorsi di entrambe le parti dovrà convocare l’udienza per la separazione entro tre mesi. La grande novità è che in questi tre mesi il giudice, letti i ricorsi, potrà già emettere dei provvedimenti cautelari.” Insomma, se prima il tutto sarebbe iniziato solo dopo la prima udienza, oggi è possibile che tutte le prove necessarie al giudice per esprimersi sulla vicenda siano già in mano sua fin dal principio. Se ci sarà modo di trovare un accordo, infatti, potrà essere emessa la sentenza di separazione già alla prima udienza.

I problemi di organico

Un’altra novità importante sarà la possibilità di inserire la domanda di divorzio direttamente all’interno della causa di separazione. Ciò porterebbe ad un risparmio immenso di tempo e soldi potendo risolvere il tutto con un’unica causa in tribunale. Infine i minori dovranno sempre essere ascoltati, in apposite situazioni protette. Uno degli ostacoli più importanti, però, sottolineati dallo stesso Gassani, è la mancanza di magistrati specializzati in queste tematiche. “Questa riforma rischia di franare per la gravissima carenza di magistrati specializzati in tema di famiglia e minori. Ne abbiamo novemila e ne servirebbero dodicimila, sono pochissimi i giudici specializzati sui temi della famiglia, dei minori, della violenza” queste le parole con cui ha commentato il fatto. “Il rischio” ha poi proseguito “è che vengano emessi provvedimenti sbagliati da personale non qualificato nella materia, per cui spesso si dovrà andare in appello. Come si fanno a ridurre i tempi di una separazione giudiziale ad un anno se mancano i giudici che poi devono fissare le udienze?

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