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Il ritorno dell’incubo Covid: preoccupante l’aumento dei contagi in Cina

di Francesco Ferri

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La situazione che sta attualmente verificandosi in Cina è una delle più preoccupanti degli ultimi mesi. In seguito alle forti proteste dei cittadini per le rigide misure di contenimento messe in campo dal Governo, in Cina vi è stato un generale allentamento dei controlli anti-covid. Questo, però, ha portato immediatamente ad un preoccupante innalzamento dei contagi. Secondo una stima della National Health Commission, riportata dalla CNN, solo nei primi venti giorni di dicembre ci sarebbero stati quasi 250 milioni di nuovi contagi, pari al 18% della popolazione. La situazione è molto grave e tutto il mondo osserva con il fiato sospeso per capire come evolveranno gli eventi.

Cina, la risposta del Governo

Il Governo cinese attualmente sostiene che il numero di contagi sia estremamente basso, soprattutto in relazione ai decessi. Questi numeri, però, non avrebbero un fondamento preciso dal momento che il Governo non dispone più di dati affidabili da quando i test di massa sono stati interrotti. Infatti l’OMS, come raccontato da Wired, avrebbe richiesto dati precisi sulla gravità della situazione per capire meglio come agire. Nel mentre le autorità cinesi hanno confermato l’intento di intensificare il proprio programma vaccinale, arrivando ad iniettare almeno le due dosi al 90% degli over 80 entro la fine di gennaio.

 

Covid

Covid (@Shutterstock)

L’immunità mancante in Cina

Un problema importante sarebbe proprio dovuto al limitato numero di vaccinazioni eseguite nel paese asiatico. Secondo i dati risalenti a novembre 2022 solo il 40% degli anziani del Paese sarebbe stato vaccinato con due dosi. In particolare, fino a qualche mese fa, la situazione era ancora più grave sul fronte degli anziani. Questo perché, come ricorda la BBC, la Cina ha voluto prima somministrare il vaccino alla popolazione in età di lavoro. Secondo gli esperti, inoltre, l’aver isolato la popolazione così a lungo con misure estremamente stringenti, non ha portato lo sviluppo della cosiddetta “immunità ibrida“. Quest’ultima, dovuta all’esposizione al coronavirus e al vaccino, avrebbe potuto preservare la popolazione da un numero così abnorme di contagi da dover gestire in contemporanea.

Le precauzioni nel resto del mondo

Ovviamente anche gli altri Paesi del mondo sono preoccupati per la situazione che si sta verificando in Cina. Molti hanno già iniziato a prendere precauzioni per evitare situazioni potenzialmente catastrofiche. L’India ha già imposto, ai viaggiatori in arrivo dalla Cina, di mostrare un tampone negativo, così come il Giappone. Gli USA, secondo Bloomberg, starebbero valutando quali misure mettere in campo, mentre l’Unione europea sarebbe sempre pronta a intervenire se necessario. In Italia, invece, il primo passo è stato compiuto dalla regione Lombardia che ha deciso di richiedere un tampone molecolare a tutti i passeggeri e gli operatori provenienti dalla Cina presso l’aeroporto di Malpensa.

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