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Il New York Times ha accusato OpenAI e Microsoft di avere usato materiale protetto da copyright

di Agostino Lenzi

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Il New York Times ha denunciato le due aziende informatiche OpenAI e Microsoft per aver usato gli articoli del giornale newyorkese, protetti dal copyright, per sviluppare i sistemi di intelligenza artificiale. Infatti le IA generative, come ChatGPT, usano moltissimi testi scritti e immagini per sviluppare dei sistemi capaci di creare testi. Il New York Times ritiene che le IA addestrate con i suoi testi starebbero sottraendo interagenti con il suo sito.

La denuncia del New York Times

Non si sa esattamente quanti soldi di risarcimento abbia chiesto il giornale newyorkese, ma si parla di miliardi di dollari di danni. Inoltre nella causa si chiede che vengano distrutti i software che hanno usato come modello il materiale del giornale protetto da copyright. Infatti secondo la causa, ChatGPT produrrebbe testi con parole usate negli articoli pubblicati sul sito del giornale.

Non è la prima volta che contro OpenAI è intentata una causa. Infatti a settembre del 2023 alcuni scrittori, come George R. R. Martin e Jonathan Franzen, hanno denunciato OpenAI per motivi simili a quelli del New York Times; allo stesso modo alcuni scrittori di saggi a novembre.

Ci sono anche esempi però di editori che hanno collaborato con OpenAI. Tra questi l’editore Axel Springer e l’agenzia di stampa statunitense Associated Press. Infatti Associated Press ha dato accesso all’archivio testuale a ChatGPT. Axel Springer invece ha raggiunto un accordo secondo il quale ChatGPT può fornire nelle sue risposte parti di notizie pubblicate su testate del gruppo.

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