Il Mago di Oz, via YouTube @CinetecaBologna
In sviluppo presso Warner Bros., la rivisitazione de “Il Mago di Oz” verrà scritta e diretta da Kenya Barris, creatore di “Black-ish”. Come riportato da Deadline, il rifacimento sarà ispirato ai romanzi di L. Frank Baum e proporrà una nuova versione del cult cinematografico di Victor Fleming (e non solo).
Barris ha appena concluso le riprese del suo primo lungometraggio, “You People”, attualmente in fase di post-produzione. Per quanto riguarda il cast, la pellicola può vantare la presenza di Jonah Hill, Eddie Murphy, Julia Louis-Dreyfus, Lauren London e Nia Long.
Per coloro che non l’avessero mai visto, proponiamo la trama del classico del 1939.
“Dorothy vive in una fattoria del Kansas assieme agli zii e al cagnolino Totò. Un giorno, un violento ciclone catapulta la protagonista e l’animale nel mondo di OZ, una terra magica costituita da quattro regni (quelli dell’Est e dell’Ovest controllati da due streghe malvagie, quelli del Nord e del Sud governati da due streghe buone). Da quel momento in poi, per Dorothy comincerà un lungo viaggio alla ricerca del Grande Mago Oz, l’unico in grado di rivelarle il segreto per tornare a casa”
Ricordiamo che il progetto poté contare sulle interpretazioni di Judy Garland, Billie Burke, Ray Bolger, Bert Lahr e Jack Haley.
Il Mago di Oz via YouTube, @CinetecaBologna
Perché proporre la rivisitazione di un’opera seminale come “Il Mago di Oz”? Tutt’oggi, quest’ultima risulta attuale e incredibilmente innovativa dal punto di vista estetico; basti pensare ai cromatismi apportati dal Technicolor o alle scarpette rosse di Dorothy. Tra la realtà in bianco e nero e i colori accesi di Oz, la pellicola è diretta manifestazione del passaggio dalla Grande Depressione all’evoluzione di Hollywood (fabbrica dei sogni), così come della società statunitense. Per non parlare di quei fondali, letteralmente i portali d’accesso alla meraviglia del cinema. Partendo dalla celebre “Over the Rainbow” o da “If I Only Had a Brain…” si potrebbero scrivere intere pagine sull’impatto che il film ha avuto sul Musical. Insomma, un capolavoro stratificato e pregno di intuizioni geniali, perfetto nello sviluppo dell’intreccio e mastodontico nella messinscena.
Da tali premesse, comprenderete lo scetticismo di fondo.
E voi che ne pensate? Riponete fiducia nel nuovo progetto di Barris? Avete recuperato “Il Mago di Oz”? Fatecelo sapere sui nostri canali social. Intanto v’invitiamo a rimanere sulle pagine di Nasce, Cresce, Streamma per ulteriori aggiornamenti provenienti dal mondo del cinema e delle serie TV.
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