Al centro del ciclone mediatico contemporaneo c’è la questione dell‘impatto climatico dei combustibili fossili e il loro possibile esaurimento. Servirebbe una fonte di energia stabile e pressoché inesauribile, ma l’opinione pubblica ha ancora parecchie remore verso il nucleare. Dal MIT però, ecco un’interessante e innovativa idea che potrebbe sostituire anche l’impiego del nucleare: imbrigliare l’energia geotermica prodotta dal calore del magma direttamente alla fonte. La svolta arriva dalla Quaise Energy, un’azienda con in cantiere il progetto di un potentissimo perforatore a elettroni, che permetterebbe di ottenere energia pulita ed inesauribile. Fantascienza? Assolutamente no.
L’utilizzo del magma, che rientra nelle fonti di energia geotermiche, potrebbe diventare realtà. Il MIT ha proposto di creare un potente estrattore, una trivella in grado di perforare il sottosuolo per oltre 20 km. Ciò porterebbe a sfruttare il materiale magmatico terrestre per produrre enormi quantità di energia a un prezzo irrisorio. La geotermia è regolarmente utilizzata in paesi come l’Islanda, dove le bollette hanno un costo ridicolo grazie all’infinita disponibilità di queste materie prime: il magma, già ora, in alcuni punti della Terra più vicino alla superficie, consente la produzione di acqua calda ed elettricità.
Il magma, da non confondere con la lava, è composto da rocce fuse e gas disciolti, e forma il mantello terrestre. Questo materiale si raccoglie in delle camere magmatiche, definibili come dei serbatoi posti sotto i vulcani: con l’eruzione, il magma fuoriesce producendo anche la lava. Sul nostro pianeta vi sono rare zone in cui le camere magmatiche sono vicine alla superficie e ciò rende facile l’estrazione della materia prima. Tuttavia, di norma, bisogna scavare almeno 20 km nel terreno per raggiungere la parte più superficiale del mantello, formato interamente dal magma. Negli anni ’60 fu l’URSS a ideare una trivella in grado di scavare a fondo il sottosuolo, ma per i limiti tecnici dell’epoca non si poteva andare oltre i 12 km, insufficienti per permettere l’estrazione.
La proposta dell’azienda Quaise Energy, è la creazione di un girotrone. Un girocosa? Vi starete chiedendo probabilmente. Un girotrone consiste in un lungo tubo che sfrutta l‘accelerazione degli elettroni per distruggere ogni tipo di roccia. “La nostra tecnologia ci permetterebbe di avere energia in qualunque parte del mondo ci troviamo”, le parole di Carlos Araque, uno dei fondatori della Quaise: “Questo consentirà alle generazioni future di vivere in un mondo alimentato da energia pulita!”. Questo metodo andrebbe a colpire solo la parte più superficiale del mantello, fornendo almeno due milioni di anni di energia, sfruttando lo 0,1% del calore terrestre.
Se l’impresa andasse in porto sarebbe una svolta clamorosa per l’umanità, che eviterebbe anche il rischio di guerre e tensioni per altre fonti di energia esauribili, come il petrolio.
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