di Mattia Trincas
Si è conclusa un’altra finale di Champions League tra Liverpool e Real Madrid, che ha visto ancora una volta primeggiare gli spagnoli. In un match praticamente dominato dalla banda di Jurgen Klopp, gli uomini di Carlo Ancelotti, fresco di un altro straordinario record firmato, hanno tenuto testa ai vicecampioni d’Inghilterra e hanno fatto del loro cinismo la chiave della vittoria.
E tra l’imbarazzante disorganizzazione di UEFA e stadio, tra tifosi in ritardo e giunti nella Capitale francese con mezzi alternativi, i Blancos continuano quindi a riscrivere la storia della competizione, sollevando al cielo il loro quattordicesimo trofeo. Altra delusione invece per il Liverpool, che al netto degli incontri in finale con il Real, torna in svantaggio: sono due le vittorie in favore dei neocampioni d’Europa, mentre una sola per i Reds.
Liverpool-Real Madrid: una finale al di sotto delle aspettative
Un avvio di partita che subito sembra mettere in chiaro le cose: il Liverpool non ha intenzione di arrendersi. E lo dimostrano le energie spese in tutto il primo tempo, tra pressioni e azioni costruite, ma anche sprecate: sono poche quelle che realmente vanno a creare qualche grattacapo alla difesa madridista, che nel complesso figura piuttosto attenta, salvo qualche sbavatura.
Però con un Liverpool così straripante, contenuto per la maggior parte da Thibaut Courtois, è difficile trovare spazio e la propria dimensione; il primo colpo importante arriva agli sgoccioli del primo tempo, quando Karim Benzema sfrutta un’uscita indecisa di Alisson che combina un pasticcio, il pallone rimbalza verso Ibrahima Konate e grazie a un tocco di Federico Valverde finisce tra i piedi del numero nove del Madrid, che calcia praticamente a porta vuota. Dopo questa rocambolesca azione, il gol viene annullato per fuorigioco e si va a riposo sul punteggio di 0-0.
Il secondo tempo parte subito con gli inglesi ancora in pressione, che con una serie di lanci mettono paura al Real, senza però mai riuscire a concludere in rete, grazie anche, ancora, alle straordinarie parate di Courtois. Poi, ecco che arriva il fulmine a ciel sereno: Valverde galoppa sulla fascia, vede lo scatto di Vinicius e lascia partire il cross, che si scaglia direttamente verso il compagno, che a porta praticamente sguarnita non può sbagliare.
Allora, i Reds di Klopp non solo sono chiamati a crescere ancora, ma anche a segnare; una mission impossible, visto quanto è imponente il belga tra i pali del Real Madrid. Nonostante il pressing disperato, alla fine mai concretizzato con la tanto agognata rete, il match si conclude e Ancelotti può festeggiare la sua quarta Champions League vinta da allenatore, dopo le pesanti critiche ricevute in seguito alle parentesi poco sorridenti tra Napoli ed Everton.
Qui potete trovare la premiazione e il Real Madrid che solleva la sua settima Coppa dalle grandi orecchie per la settima volta in questo secolo.
VAI ALLA PAGINA SUCCESSIVA PER LE PAGELLE
© RIPRODUZIONE RISERVATA