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Il Gatto con gli Stivali 2- L’Ultimo desiderio, la recensione: una gemma inaspettata

di Claudio Cassarà

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Dopo undici anni, il Gatto con gli Stivali è tornato! Disponibile nelle sale dallo scorso dicembre, “L’Ultimo Desiderio” vede il ritorno di Antonio Banderas nei panni del protagonista. Insieme a lui, torna dal primo film Salma Hayek Pinault , interprete di Kitty Zampe di Velluto. Nel resto del cast troviamo Harvey Guillén (Perrito), Florence Pugh (Riccioli d’Oro), Olivia Colman (Mamma Orso), Ray Winstone (Papà Orso), Samson Kayo (Baby Orso), John Mulaney (“Grande” Jack Horner) e Wagner Moura (Lupo). Il film è diretto da Joel Crawford e scritto da Tommy Swerdlow Paul Fisher.

Il primo “Gatto con gli Stivali“, uscito al cinema nel 2011, è tutto sommato un film mediocre. Per essere uno spin-off basato su un personaggio molto amato dai fan dell’universo di “Shrek“, la pellicola risulta abbastanza deludente. L’idea di base, un mix della fiaba di Jack il Fagiolo Magico con la filastrocca di Humpty Dumpty, è molto interessante. Purtroppo il film non gioca sugli stereotipi delle favole, cosa caratteristica di tutti i film con protagonista l’orco. Dopo l’annuncio di un sequel, nessuno ne sembrava emozionato. Anche con l’uscita di un primo trailer, l’unica cosa che sorprendeva era l’utilizzo di un’animazione con colori particolarmente vivaci, molto diversa da quella del film originale. Incredibilmente, “L’Ultimo Desiderio” è spettacolare. È molto probabilmente il miglior film d’animazione dello scorso anno. Pur non essendo un film perfetto, i pregi superano sicuramente i difetti.

L’ultima avventura del Gatto con gli Stivali

Dopo moltissime avventure da fuorilegge, il Gatto con gli Stivali è ormai diventato una leggenda. Anche dopo aver perso otto delle sue nove vite, il diablo gato non vuole smettere di viaggiare e combattere. Tutto questo cambia dopo l’incontro con Lupo, un famelico cacciatore di taglie in cerca della testa del protagonista. Gatto riesce a scappare a malapena, arrivando alla conclusione che deve ritirarsi e diventare un gatto da grembo presso la casa di Mama Luna.

Dopo diverso tempo, ormai rassegnatosi alla vita da animale domestico, il gattanova scopre dell’esistenza della Stella dei Desideri, capace di esaudire un sogno a chiunque riesca a trovarla. Con la speranza di riuscire a ottenere indietro le sue vite, Gatto con gli Stivali parte alla ricerca della Stella. Con lui viaggiano Kitty Zampe di Velluto, ex-compagna di avventure di Gatto, e Perrito, un piccolo cagnolino conosciuto da Mama Luna. I tre dovranno gareggiare con altri criminali per arrivare prima al tesoro: la famiglia di fuorilegge composta da Riccioli d’Oro e i tre Orsi“Grande” Jack Horner con il suo arsenale infinito di armi magiche e il Lupo, ancora a caccia dell’ultima vita di Gatto.

Cosa significa Vivere?

La trama del film è molto semplice: si tratta di una semplice avventura a caccia di un MacGuffin. Grazie a questa semplicità, però, la pellicola riesce a valorizzare al massimo tutti i suoi pregi. Infatti, “L’Ultimo Desiderio” preferisce concentrarsi sui propri personaggi e sulla loro evoluzione. Tra tutti, l’arco narrativo più interessante è senza dubbio quello di Gatto. Il felino ha vissuto le sue vite passate in maniera fin troppo avventata, non preoccupandosi mai delle conseguenze delle sue azioni. Per lui, la morte non ha alcun significato. Quando Lupo lo mette davanti alla sua mortalità, il concetto stesso della sua essenza smette di avere senso. Dal suo punto di vista, chi è il Gatto con gli Stivali se non la leggenda che affronta ogni avversario senza paura? Il film riesce a rappresentare il terrore del protagonista in maniera perfetta.

La decisione di ritirarsi risulta assolutamente giustificata. Purtroppo, qui la pellicola perde vertiginosamente il ritmo che ha costruito fino ad ora. Per fortuna riesce a riprendersi dopo l’introduzione di Riccioli d’Oro e della sua famiglia, un altro punto di forza del film. Anche la ragazza deve affrontare una lotta interiore legata al concetto di “vivere”. È un peccato che il suo arco narrativo venga risolto in maniera abbastanza frettolosa durante il terzo atto. Se avesse avuto più spazio per sviluppare questo conflitto, Riccioli d’Oro sarebbe stata senz’altro il miglior personaggio del film. I tre Orsi funzionano molto bene in relazione a “Goldie“. Il loro legame familiare riesce a conquistare lo spettatore, specialmente grazie ai dialoghi tra i quattro, sempre ottimi. Brilla l’interpretazione di Olivia Colman nei panni di Mamma Orso. La britannica riesce a dare quel tocco materno al personaggio, rendendo più realistico il rapporto con Riccioli d’Oro.

 

Il Gatto con gli Stivali 2

L’equilibrio perfetto di personaggi

Al contrario di altri film, come “Spider-Man 3“, che cercano di inserire un elevato numero di antagonisti, molto spesso fallendo miseramente, “L’Ultimo Desiderio” lascia ad ogni suo personaggio il minutaggio perfetto. Questa pellicola deve destreggiare oltre 9 persone e, in qualche modo, nessuno toglie spazio a qualcun altro. Il caso degli antagonisti è emblematico del perfetto equilibrio del cast.

Come detto prima, Riccioli d’Oro e i tre Orsi sono dei villain più “moderni”, ovvero con archi narrativi che ti portano a provare empatia verso di loro. Questo non è il caso per “Grande” Jack Horner. Il personaggio, versione cresciuta del protagonista di una filastrocca quasi sconosciuta, è un’antagonista più tradizionale. L’uomo insegue la Stella dei Desideri per ambizioni personali e non ha riguardo per la vita o la morte dei suoi uomini. Però, Jack è senza dubbio il personaggio più divertente di tutto il film, anche per merito delle sue potenti armi magiche (parodie di moltissime fiabe e filastrocche, da La Spada nella Roccia ad Alice nel Paese delle Meraviglie).

Il Lupo è sicuramente uno dei villain migliori di qualsiasi film d’animazione, sia per il suo ruolo nella storia che per come è presentato. Il personaggio, rappresentazione del Grande Lupo Cattivo di molte fiabe, riesce a far rabbrividire gli spettatori in ogni sua apparizione. Grazie ai suoi occhi rosso sangue e al fischiettio che simboleggia il suo arrivo, il Lupo ha senza dubbio le migliori scene della pellicola. Le lotte tra lui e Gatto sono tutte mozzafiato e incredibilmente animate. Il twist riguardante il suo personaggio è molto innovativo e la costante caccia che intraprende per uccidere il protagonista si risolve nella maniera più soddisfacente possibile. Vale la pena di guardare il film anche solamente per il Lupo!

 

Il Gatto con gli Stivali 2

L’evoluzione dell’animazione del nuovo decennio

Non è un’esagerazione dire che l’animazione de “L’Ultimo Desiderio” è uno dei suoi punti di forza maggiori. Al contrario di quasi tutti i film della Dreamworks, compresi i quattro film dell’universo “Shrek” e il primo “Gatto con gli Stivali“, questa pellicola utilizza una tipologia di animazione molto particolare. In passato, buona parte dei film per ragazzi puntava ad un’animazione più realistica, sull’impronta delle pellicole della Disney o della Pixar dei primi anni 2000. Nessuna di queste due case produttrici ha mai provato a cambiare stile.

Tutto questo cambiò nel 2018, quando una compagnia nota per produrre prevalentemente film mediocri, la Sony Pictures Animation, fece uscire un vero e proprio capolavoro: “Spider-Man: Un Nuovo Universo“. Questa pellicola ha letteralmente rivoluzionato il concetto stesso di “film d’animazione”. “Spiderverse” è fatto per assomigliare il più possibile ad un fumetto. Rappresentare fedelmente la realtà è l’ultimo dei pensieri di questo film. Dopo la vittoria dell’Oscar per miglior film d’animazione del 2018, questo genere cambiò completamente. Tante case produttrici tentarono di imitare il successo della Sony.

La Dreamworks stessa si cimentò in questo stile per la prima volta in “Troppo Cattivi“, che si rivelò un discreto successo. Ma è in “L’Ultimo Desiderio” che hanno perfezionato questa tipologia d’animazione. Il film sembra una fiaba portata in vita. I colori brillanti si adattano alla perfezione al tipo di narrazione che la pellicola cerca di raccontare. Le scene d’azione, prendendo ancora ispirazione da “Spiderverse“, cambiano costantemente frame rate, rendendole coinvolgenti ed emozionanti. È importante notare che, prima di essere sostituito da Joel Crawford, il regista di questo film era Bob Persichetti, uno dei due direttori artistici di “Un Nuovo Universo“. Infine, anche il character design è ottimo. Jack Horner è senza dubbio l’esempio lampante di personaggio visivamente memorabile ed iconico.

Considerazioni finali su “Il Gatto con gli Stivali 2”

Grazie alla valorizzazione dei suoi pregi più grandi, tra cui gli ottimi personaggi e l’eccellente animazione, “L’Ultimo Desiderio” è senza dubbio tra i migliori film d’animazione dello scorso anno. Il film ha ben pochi difetti, derivati tutti dal poco minutaggio di quest’ultimo. Nonostante la pellicola abbia qualche piccolo problema di ritmo verso la fine del primo atto, riesce assolutamente a rifarsi grazie all’introduzione di alcuni dei migliori antagonisti mai visti in un film d’animazione, primo tra tutti il Lupo.

Incredibile anche la performance di tutto il cast vocale, senza eccezioni. Abbiamo già lodato Olivia Colman e la sua Mamma Orso ma la britannica non è l’unica a fare un ottimo lavoro: Antonio Banderas è perfetto per rappresentare il Gatto con gli Stivali, Florence Pugh interpreta Riccioli d’Oro con gran passione, John Mulaney riesce a far ridere ogni volta che Jack Horner pronuncia una parola, Wagner Moura e il suo Lupo terrorizzano lo spettatore. L’unica interpretazione abbastanza mediocre è quella di Salma Hayek Pinault nei panni di Kitty Zampe di Velluto: l’attrice messicana ha dato il meglio di sé nel primo film.

Nel complesso, “L’Ultimo Desiderio” è un film sorprendente che andrebbe visto al cinema per essere apprezzato al meglio, ovviamente grazie all’animazione. Se un possibile “Shrek 5” venisse realizzato sulla falsa riga di questo film, saremmo impazienti di vedere il continuo e l’espansione di questo universo. Brava Dreamworks!

 

Il Gatto con gli Stivali 2

Pro

  • Un’incredibile animazione, boccata d’aria fresca per l’universo di “Shrek“;
  • Tematiche interessanti e affrontate con maturità;
  • Arco narrativo del Gatto con gli Stivali;
  • La presenza di numerosi antagonisti, tutti bilanciati alla perfezione (in particolare il Lupo);
  • Un lavoro eccezionale di quasi tutto il cast;

Contro

  • Qualche piccolo problema di ritmo verso la fine del primo atto;
  • La risoluzione del conflitto di Riccioli d’Oro è frettoloso;
  • Un minutaggio appena troppo ristretto;

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