Gaming

Il futuro del gaming: DOOM visualizzato con… batteri intestinali?!

Nel mondo dell’innovazione scientifica e del gaming, un esperimento audace ha catturato l’attenzione di tutti. Lauren “Ren” Ramlan, una promettente ricercatrice nel campo delle biotecnologie presso il MIT, ha portato il concetto di “gaming biologico” a nuovi livelli. In un esperimento sorprendente, ha riprodotto le iconiche schermate del gioco DOOM utilizzando uno schermo costituito da batteri di Escherichia coli.

DOOM: un esperimento fuori dal comune

L’idea di utilizzare batteri per il gaming potrebbe sembrare tratta da un film di fantascienza, ma per Lauren Ramlan è diventata una sfida da affrontare. La sua idea non era far funzionare DOOM con le cellule batteriche, ma utilizzare queste cellule come un display biologico per il gioco, rendendo il gameplay visibile attraverso l’emissione di luce da parte delle cellule. Per realizzare questo ambizioso progetto, Ramlan ha sfruttato una proteina fluorescente presente nelle cellule di E. coli, che si illumina quando viene esposta a determinate condizioni. Ogni singola cellula funge da pixel, e l’insieme di queste cellule crea una rappresentazione visiva del gioco DOOM.

Nonostante la straordinaria creatività di questo esperimento, ci sono state sfide significative da superare. Una delle sfide principali è stata la lentezza del processo. Ogni fotogramma di gioco richiedeva tra le otto e le nove ore per essere visualizzato. Questo rende l’esperienza di gioco estremamente lenta e poco pratica, ma l’obiettivo di Ramlan era dimostrare che il concetto era possibile. Una domanda inevitabile che emerge da questo esperimento è quanto tempo servirebbe per completare DOOM in questo modo. Con la velocità attuale del processo, stimare la durata per completare il gioco sarebbe spaventosamente lungo: ben 599 anni. Questo rende evidente che il gaming biologico, sebbene affascinante, è ancora agli albori e richiede miglioramenti significativi prima di diventare una realtà pratica per i giocatori.

Mentre il progetto di Lauren Ramlan può sembrare un esperimento eccentrico, evidenzia l’incredibile potenziale dell’unione tra biotecnologia e gaming. Sebbene ci siano molte sfide da superare prima di rendere questa tecnologia utilizzabile per l’esperienza di gioco quotidiana. Il futuro del gaming è in costante evoluzione, e mentre aspettiamo di vedere cosa ci riserverà, continueremo a essere affascinati dalle menti creative e audaci come Lauren Ramlan, che osano spingersi oltre i confini dell’immaginazione.

Per essere sempre aggiornati sulle news provenienti da tutto il mondo del gaming continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna e sulla aggiornatissima pagina social.

Potresti essere interessato anche ai seguenti articoli:

Massimiliano Spadoni

Articoli Recenti

  • Sport

Thuram giura amore all’Inter: “San Siro è casa mia ormai”.

Al termine di Italia-Francia, conclusasi 1 a 3 per gli ospiti, è stato intervistato in…

8 ore fa
  • Gaming

Hidetaka Miyazaki: “FromSoftware al lavoro su nuovi progetti”

Stando a quel che dice il capo dello studio, Hidetaka Miyazaki, FromSoftware ha già avviato…

9 ore fa
  • Sport

Nations League, i sorteggi ufficiali: gli avversari dell’Italia

Le urne di Nyon hanno parlato: oggi, nel cuore del quartier generale svizzero della UEFA,…

9 ore fa
  • Attualità

Gli Stati Uniti vogliono che Google venda Chrome

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intrapreso una battaglia legale contro Google dove…

9 ore fa
  • Gaming

Golden Joystick Awards 2024: Ecco la lista dei vincitori!

I Golden Joystick Awards 2024 si sono conclusi, celebrando il meglio del panorama videoludico mondiale.…

9 ore fa
  • Attualità

Libano: colpita base UNIFIL, feriti quattro caschi blu italiani

Un ennesimo attacco ad una base UNIFIL si è verificato nel sud del Libano. La…

9 ore fa