di Andrea Antinori
Nelle prime ore del 29 agosto è arrivato il secondo episodio di “House of the Dragon“, serie prequel di “Game of Thrones“, incentrata sulla casata Targaryen. Attualmente l’episodio è disponibile su Sky e Now, piattaforme dove è già disponibile il primo episodio e dove verranno mandati in onda gli episodi restanti.
House of the Dragon: The Rogue Prince
Il nuovo episodio ci accoglie con una nuova intro, ma che va a riprendere lo stesso tema musicale dell’amata “Game of Thrones“. La trama rallenta leggermente rispetto al primo episodio, ma non annoia affatto. La natura maggiormente politica della serie continua a sentirsi e anzi, fa da padrona in questa seconda puntata. Le tensioni tra il re Viserys e suo fratello Daemon, così come quella tra il re e Lord Corlys Velaryon sono quelle che portano avanti questo episodio. Arrivano soprattutto degli sconvolgimenti che rompono quella fragile stabilità che manteneva il consiglio del re. Sono passati circa sei mesi dal primo episodio e dalla morte della regina. Il re Viserys è in cerca di una nuova moglie, per rafforzare la sua eredità. La scelta del re però non va genio a tutti, ed è ciò che fa scaldare gli animi all’interno del consiglio, e a portare nuove alleanze.
Episodio 2, la recensione
La trama ricca di giochi politici e di potere, caratteristica dei prodotti di Martin, continua. I personaggi vengono bene approfonditi e arrivano i primi abbozzi delle relazioni incestuose che hanno reso famosi i Targaryen. Tra tutti i personaggi spicca però Rhaenyra, che dimostra di essere un matura e capace di reggere situazioni complicate senza arrivare al conflitto fisico. Maturazione mostrata soprattutto nel rapporto con il padre, dove l’erede al trono capisce i compiti del re e comprende la scelta della nuova moglie. Anche lo stesso Viserys viene approfondito, mostrando le sue difficoltà nell’accettare la morte della moglie e il percorso che lo porta alla scelta di riammogliarsi.
Buona la CGI, anche se usata davvero poco in questo episodio e solo nelle brevi apparizioni dei draghi. Leggermente confusionario il time-skip invece, dato che arriva tramite parole dei personaggi e non con una schermata che te lo dica chiaramente. La narrazione invece ha il ritmo giusto, non risulta né troppo lenta né troppo affrettata, facendo risultare gli appena 50 minuti di questo episodio come tali. Rimane di alto livello anche il cast, con tutti gli attori che mostrano di essere entrati a pieno nel ruolo. Anche la scelta registica aiuta gli spettatori a rimanere nel mondo conosciuto in “Game of Thrones“, con alcune inquadrature o la fotografia che riprendono molto dalla serie originale.
“House of the Dragon” è composta da dieci episodi ed andranno in onda a cadenza settimanale su Sky e Now. Vi lasciamo qui sotto il trailer della serie.
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