E arriviamo così all’ineluttabile evento che, ormai, appariva agli occhi dei più come qualcosa di certo e totalmente inevitabile: l’estinzione della razza umana. Adesso, i veri padroni del Pianeta sono le macchine, con le tracce del passaggio dell’uomo che si fanno sempre più scarse e difficilmente rintracciabili. Ma attenzione: Gaia, la grande macchina di ricreazione progettata da Elizabeth Sobeck e dal suo team, è ancora in funzione. Pronta per donare un nuovo e radioso futuro alla razza umana che verrà.
Passano quindi circa un centinaio di anni. Gaia, dopo anni di calcoli ed elaborazioni, arriva finalmente a creare i codici di disattivazione delle macchine di Faro, che vengono in tal modo messe definitivamente fuori gioco. Dopodiché, come da programma, inizia a mandare in giro per la Terra le macchine create da Efesto, un’altra delle sue sottofunzioni, che cominciano a diffondere materiale organico e a ricreare la precedente atmosfera (ossia proprio le macchine che incontreremo nel corso della saga).
In pratica, possiamo definire questo lasso di tempo come un vero e proprio periodo di “ricostruzione” del pianeta. La Terra, lasciatasi finalmente alle spalle la piaga delle macchine, si prepara a tornare ai suoi antichi splendori. E ad accogliere come si deve la nuova umanità che si appresta a vedere la luce.
Tuttavia, prima di assistere all’apparizione dei primi esponenti della nuova e rinata razza umana bisognerà attendere altri due secoli. È questo, infatti, il tempo che le macchine di Efesto impiegano per rendere la Tera un pianeta nuovamente abitabile.
A questo punto, assisteremo dunque alla nascita dei primi uomini e delle prime donne all’interno dei cosiddetti Centri Culla. Questi uomini e donne verranno allevate all’interno dei Centri per i primi 18 anni della loro vita. Dopodiché verranno mandati all’esterno, con la missione di ripopolare quello che, adesso, aveva l’aspetto di un pianeta sì ristabilito, ma completamente disabitato.
Proprio in questa fase di ripopolamento del pianeta, vedremo quindi anche la nascita delle Tribù che abbiamo avuto modo di conoscere nel gioco. In pratica, il nuovo ordine politico che si profila all’orizzonte è un ordine di stampo prettamente tribale, dove gli uomini si dividono in diversi gruppi (le Tribù, appunto) caratterizzati da usi e costumi differenti, pur essendo tutti parte di un unico grande bacino culturale.
Ed è così che, nei settecento anni successivi, la Terra viene ripopolata, assumendo i tratti del misterioso pianeta che saremo chiamati ad esplorare nel gioco. Gli umani si riproducono e nuove città e villaggi vengono costruiti in rapida successione, con le cose che, dopo tanto tempo, sembrano andare a gonfie vele. Attenzione, però: è proprio quando tutto sembra andare per il meglio, infatti, che arrivano i guai maggiori.
Proprio quando la devastazione delle macchine di Faro cominciava ad essere solo un ricordo lontano, infatti, assisteremo ad un evento tanto terribile quanto inaspettato. Un evento che minaccia di far ripiombare l’umanità in un nuovo caos, facendo scoppiare un’altra guerra che promette di lasciarsi alle spalle una quanto mai consistente scia di morti. Stiamo ovviamente parlando del risveglio del temibile Ade. Ve lo ricordate?
Come abbiamo avuto modo di vedere nel primo episodio di Horizon Story, Ade non è che una delle 9 sottofunzioni di Gaia, la macchina progettata per far rinascere l’umanità. In particolare, quello che Ade avrebbe dovuto svolgere era un compito oltremodo particolare. Ogni volta che Gaia avesse sbagliato qualcosa nel suo processo di revitalizzazione, infatti, il suo obiettivo sarebbe stato quello di distruggere ogni cosa, in modo da permettere a Gaia di ricominciare da zero.
Tuttavia, qualcosa sembra non andare come da programma. Anche se Gaia è infatti pienamente riuscita nel suo intento, per qualche misteriosa ragione Ade si risveglia, intenzionato a distruggere tutta la sua opera. A questo punto, c’è solo una cosa che Gaia può fare per salvare gli uomini e salvare ciò che aveva creato: autodistruggersi. E così, con quello che passerà alla storia come il “sacrificio” di Gaia, assistiamo alla fine della grande macchina-salvatrice che ha permesso all’umanità di risorgere dalle proprie ceneri. Un gesto epico e dal carattere eroico che, però, sarà la causa principale della nuova battaglia che l’umanità sarà chiamata ad affrontare…
La principale conseguenza della distruzione di Gaia, infatti, sarà niente meno che la destabilizzazione delle macchine create da Efesto. Proprio come le vecchie macchine belliche create da faro, quindi, anche queste “impazziscono”. E diventano ostili agli uomini minacciando di estinguere una volta per tutte la razza umana.
Ed eccolo qui: il già citato tema del conflitto uomo-macchina, che ritorna nuovamente ad assumere una prospettiva di prim’ordine. Un conflitto che saremo chiamati a vivere in prima persona proprio nel corso del gioco. Come? Ovviamente nelle vesti di quella che, più di ogni altra, sembra essere l’unica possibilità di salvezza per l’umanità. Uno dei protagonisti più iconici che abbiano mai fatto la loro apparizione sullo schermo di un televisore. Aloy: la ragazza destinata a salvare il mondo.
Presentata fin dagli esordi come un personaggio dal carattere ben impostato e un ruolo preciso, Aloy è un esponente dei Nora, una delle Tribù presenti all’interno del vasto universo del gioco. Intraprendente, dinamica, decisa: Aloy mostra da subito di avere tutte le caratteristiche e qualità per diventare il perfetto eroe-salvatore della razza umana, nel bel mezzo della guerra con le macchine di Efesto. Tuttavia, non saranno solo le caratteristiche della sua personalità a fare di Aloy colei che è destinata a salvare il mondo…
In qualche modo, infatti, si può affermare che Aloy sia una predestinata, essendo il suo destino già scritto prima ancora che nascesse. E il motivo di tale affermazione è che la nascita di Aloy non è nient’altro che l’ultimo atto di protezione di Gaia nei confronti dell’umanità. Poco prima di autodistruggersi, infatti, Gaia ordina ad uno dei Centri Culla la nascita di un individuo che porti in sé il corredo genetico niente meno che di Elizabeth Sobeck, la grande mente dietro alla creazione della stessa Gaia.
Soltanto lei, infatti, avrebbe potuto avere la capacità di porre fine alla guerra con le macchine e di ricostruire nuovamente Gaia, in modo da completare la sua opera di revitalizzazione e ripopolamento del pianeta. Una missione che Aloy dovrà portare a termine a ogni costo, superando un’infinità di ostacoli e svelando i vari misteri che ruotano attorno a Gaia e ai suoi creatori, e che rappresenterà il nostro principale obiettivo all’interno della saga di Horizon. Una saga unica, con una lore incredibilmente originale e affascinante, che noi ci siamo divertiti a raccontarvi in questa rubrica. E che continua a far sognare migliaia di ragazzi e ragazze in tutto il mondo. Ci vediamo alla prossima!
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