Il 3 maggio esce nelle sale italiane “Guardiani della Galassia Vol. 3“, l’attesissima conclusione della trilogia più amata dell’Universo Cinematografico Marvel. Noi di NCS siamo stati invitati all’anteprima stampa e per questo vi offriamo la recensione in anteprima. Scritto e diretto da James Gunn, il film vede il ritorno nel cast di Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Pom Klementieff, Karen Gillian e Sean Gunn. Inoltre, riprendono i propri ruoli anche Bradley Cooper (nei panni di Rocket Racoon), Vin Diesel (come Groot) e Maria Bakalova (voce di Cosmo). Infine, tra le nuove aggiunte troviamo Chukwudi Iwuji, che interpreta l’Alto Evoluzionario, e Will Poulter nei panni del potentissimo Adam Warlock.
Peter Quill (Chris Pratt) è ancora sconvolto dalla perdita di Gamora (Zoe Saldana). Dopo un attacco a Knowhere da parte di Adam Warlock (Will Poulter), i Guardiani devono allearsi con i Ravager per cercare e sconfiggere l’Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji), lo scienziato colpevole della creazione di Rocket (Bradley Cooper) che cerca di migliorare con la forza tutti gli esseri viventi, al fine di arrivare ad una “razza perfetta”. Nel capitolo conclusivo della trilogia, Quill e gli altri rischiano di perdere ciò a cui tengono di più: la loro famiglia.
I due film dei “Guardiani della Galassia” sono universalmente considerati, da pubblico e critica, tra i migliori cinecomic in circolazione. James Gunn, in queste pellicole, è riuscito a bilanciare alla perfezione momenti esilaranti a momenti toccanti e profondi. Con sommo piacere, possiamo affermare che questa conclusione rispetta e omaggia il viaggio compiuto dai Guardiani, da eroi fumettistici praticamente sconosciuti ad idoli di bambini ed adulti. Perché il Volume 3 della saga è esattamente questo: un omaggio, una lettera d’amore ai propri personaggi. Gunn ha ancora una volta dimostrato che ama e capisce i Guardiani, i loro pregi, i loro difetti. L’arco narrativo di ogni singolo eroe, da Quill a Kraglin, viene chiuso in maniera esemplare. Anche se le due scene post-credit della pellicola lasciano un barlume di speranza per eventuali film futuri con protagonisti i Guardiani, è chiaro quello che il regista ha voluto comunicare con la pellicola: questo è il gran finale dei “Guardiani della Galassia“, le dinamiche amate dal pubblico nel corso di questi nove anni sono finite.
Questo è sicuramente un film “Rocket-centrico”. Il personaggio, interpretato magistralmente da Bradley Cooper, è il fulcro dell’intera struttura narrativa. Centrale è anche il suo passato e il rapporto con l’Alto Evoluzionario, affrontati grazie a dei commoventi flashback. Questi sono senza dubbio tra le sequenze migliori della pellicola. Un lato relativamente negativo del film è la collocazione di qualche flashback: alcuni momenti di massima tensione vengono interrotti bruscamente da rievocazioni del passato di Rocket, non lasciando spazio allo scioglimento naturale di questa tensione.
I villain dei “Guardiani della Galassia” sono sempre stati molto divisivi. Da una parte abbiamo Ronan l’Accusatore (Lee Pace), tra i più banali nemici dell’MCU; dall’altra c’è Ego, uno dei migliori villain dell’universo cinematografico. Portato in vita dall’ottima performance di Kurt Russell, il Pianeta Vivente è amato principalmente per le sue comprensibili motivazioni ed il toccante rapporto con Quill. Il momento in cui tradisce i Guardiani e distrugge il walkman di Star-Lord è tra i più tristi della saga.
L’Alto Evoluzionario si avvicina molto più ad Ego per quanto riguarda l’impatto emotivo che trasmette. Si tratta di un villain mai visto nell’MCU: sadico, crudele, senza ritegno e senza considerazione nei confronti della vita umana. La sua ricerca verso la “società perfetta” lo porterà a commettere atti terrificanti verso Rocket ed i suoi amici. L’interpretazione di Chukwudi Iwuji è perfetta per convincere lo spettatore di cosa è capace un simile psicopatico. Inoltre, è importante notare come “Guardiani della Galassia Vol. 3” sia senza dubbio il film targato MCU più sanguinoso tra tutti, in buona parte grazie a questo villain incredibilmente terrificante. Purtroppo, l’Alto Evoluzionario non mantiene alta la sua credibilità come nemico: dalla fine del secondo atto in poi, risulta un semplice ostacolo che i Guardiani dovranno superare con facilità.
L’Alto Evoluzionario non è l’unico villain presente nel film. Torna dal capitolo due Ayesha (Elizabeth Debicki), la Grande Sacerdotessa dorata dei Sovereign. La donna, ancora furiosa nei confronti dei Guardiani, crea Adam Warlock per distruggerli (come anticipato dalla scena post credit della seconda pellicola). Per quanto l’interpretazione di Will Poulter convinca, il suo personaggio rimane relegato al semplice compito di scagnozzo per buona parte del film. Inoltre, Adam Warlock sfrutta una pochissima parte della sua immensa forza, lasciando il resto all’immaginazione dello spettatore.
Il pregio più grande di “Guardiani della Galassia Vol. 3” sono senza dubbio i propri personaggi. La trama della pellicola è molto semplice, senza particolari sorprese. Ma, nella sua semplicità, funziona, visto che tutto lo spazio viene lasciato allo sviluppo e alla conclusione degli archi narrativi dei Guardiani. Nessuno, tra i protagonisti, viene messo in secondo piano ed ognuno affronta i fantasmi del proprio passato. Ogni personaggio è rotto, ha una forte contraddizione al suo interno. Ma, grazie alla presenza degli altri Guardiani, provano e riescono a superare o ad accettare i propri difetti. Sono una famiglia, non lasciano indietro nessuno.
Funzionano molto bene le dinamiche tra i personaggi. Tra queste, risulta particolarmente efficace il rapporto instaurato tra Drax (Dave Bautista) e Mantis (Pom Klementieff), già anticipato in “Guardiani della Galassia: Holiday Special“. La loro amicizia viene approfondita in maniera incredibilmente realistica nella pellicola. Un altro eroe il cui arco narrativo si è sviluppato impeccabilmente nel corso della saga è Nebula (Karen Gillian). La figlia di Thanos è passata dall’essere una semplice scagnozza del Titano pazzo nel primo film ad uno dei membri più preziosi dei Guardiani. La sua è stata un’evoluzione organica, realistica. Nella terza pellicola della saga, Nebula cattura l’attenzione dello spettatore per tutta la durata del film grazie alla sua ironia tagliente. Va menzionata anche la nuova Gamora. Zoe Saldana interpreta una versione più violenta e senza pietà della Gamora che abbiamo imparato ad amare. Le interazioni tra lei e Quill sono, allo stesso tempo, molto divertenti e profondamente tristi.
Rispetto al terribile uso di computer-grafica presente nei prodotti Marvel della Fase 4, “Guardiani della Galassia Vol. 3” è un incredibile salto in avanti. Tra scene d’azione magistralmente coreografate e girate, la pellicola è un piacere da vedere, dall’inizio fino alla fine. Gli unici momenti in cui la CGI può far storcere il naso è quando viene utilizzata per portare in vita gli abitanti della Contro-Terra, società antropomorfa creata dall’Alto Evoluzionario. Le bizzarre creature che popolano questa versione alternativa della Terra non sono realizzate nella maniera più convincente. Per fortuna, non rovinano l’esperienza di visione, visto che spuntano solo per pochi minuti.
Le scene d’azione, invece, sono tutte realizzate alla perfezione. Spicca in particolare il combattimento in un corridoio della nave dell’Alto Evoluzionario. Questa scena, girata come se fosse un piano sequenza, mette in evidenza le abilità di lotta di ogni singolo Guardiano, facendo vedere il loro ottimo gioco di squadra.
Infine, come per ogni film dei “Guardiani della Galassia“, il soundtrack è uno dei punti più forti. Grazie ai vari Awesome Mix di Star-Lord, le pellicole possono concedersi il lusso di incorporare al loro interno, in maniera completamente diegetica, musiche provenienti dai giorni nostri. Nel Volume 3, gli artisti scelti variano tantissimo: si passa dai Radiohead, agli Earth, Wind & Fire, fino ad arrivare ai Rainbow e alla loro “Since You Been Gone” (canzone “simbolo” di questo film). Come sempre, il soundtrack amplifica al massimo la visione, aiutando a rendere questa pellicola indimenticabile.
La conclusione ad una delle più amate trilogie targate MCU è senza dubbio un ottimo prodotto. “Guardiani della Galassia Vol. 3” è esattamente quello che vuole essere: la fine. La fine degli archi narrativi di questi personaggi, la fine di un viaggio iniziato ben nove anni fa, la fine del lungo progetto di James Gunn in casa Marvel. La pellicola fa divertire, fa commuovere, fa esultare ad alta voce. Sono ben pochi i cinecomic che riescono a coinvolgere così tante emozioni in una singola esperienza cinematografica. Ci sono dei difetti ovviamente, non è una pellicola perfetta. Ma le piccole imperfezioni non rovinano il miglior prodotto Marvel da “Avengers: Infinity War“.
Bravo James Gunn, ci mancherai!
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