fbpx Grafica dei videogiochi: solo il realismo la rende valida?
Gaming

Grafica dei videogiochi: solo il realismo la rende valida?

di Redazione NCI

Condividi con chi vuoi

La grafica dei videogiochi è l’elemento che prima di tutti salta all’occhio quando siamo alle prese con un nuovo acquisto. Ne esistono di tantissimi tipi: arcade, realistiche, cartoonesche, semplici, dettagliate ecc. Ultimamente il più apprezzato è il fotorealismo, ma cosa rende una grafica bella? Con “grafica” in questo articolo comprenderemo tutto ciò che salta agli occhi del videogiocatore: sia texture e dettagli che animazioni, paesaggi, stile ed ambientazioni.

 

La grafica non è tutto

Partiamo dal presupposto che la grafica non è tutto, un gioco è un insieme di molti elementi: gameplay, durata, storia, musica e tanto altro e quindi avere un bello stile grafico è solo un passo per diventare un prodotto valido. Un esempio a dimostrazione di questa tesi è Anthem: i paesaggi, i personaggi, le animazioni promettevano bene, ma era carente sotto altri aspetti e  fu un flop.

Un esempio contrario invece è The Binding of Isaac: indie dalla grafica arcade all’apparenza più semplice di Anthem che, però, ha tantissimo da offrire su molti aspetti e quindi è validissimo. Basta pensare anche ai vecchi Souls, Super Mario o più in generale a qualsiasi gioco datato o non tripla A per comprendere il concetto. Possiamo concludere quindi che la grafica, seppur sia un elemento importante, non fa il videogioco.

La grafica deve coincidere con l’esperienza che si vuole creare: una grafica allegra e colorata non è adatta ad un gioco con una storia strappalacrime; una cupa invece non è adatta ad un prodotto con toni festosi. Di conseguenza l’obbiettivo del prodotto e lo stile grafico devono essere concordi. Definito ciò gli sviluppatori non devono fare i salti mortali: basta che niente di ciò che vediamo ci faccia storcere il naso. Essenzialmente la grafica deve essere coerente con sè stessa: uno stile definito, una cura dei dettagli simile per tutto, animazioni convincenti ed ambientazioni valide.

Ma cosa rende una grafica mozzafiato invece? Abbiamo descritto ciò che una grafica deve fare per essere sufficiente, ma non cosa è necessario per l’eccellenza: per raggiungerla è fondamentale il “fattore wow”.

 

Hollow Knight: semplicità spettacolare

Hollow Knight è un esempio perfetto di grafica semplice ma sconvolgente. Di certo non può essere definito realistico, ma il “fattore wow” è ritrovabile in ogni angolo. Lo stile è molto semplice e pulito: non ci sono mai troppe cose a schermo, ogni particella è perfettamente dosata. Questo va a supportare il gameplay, poiché esso richiede precisione e sarebbe impossibile se la grafica non ci permettesse di capire cosa accade. Inoltre ogni elemento è coerente con gli altri ed ha uno stile unico e facilmente riconoscibile, anche perchè l’identità grafica del gioco è molto marcata.

La semplicità non esclude la cura dei dettagli: ogni cosa, dal funghetto in sfondo fino al protagonista, risulta ben dettagliata. Le ambientazioni sono il pezzo forte: tutte ben caratterizzate, diversificate ed estremamente curate. Ogni volta che entrerete in un nuovo luogo sarà impossibile non dire “wow”. Insomma Hollow Knight non ha niente da invidiare ad un gioco realistico ed ha creato una grafica così armoniosa che potrebbe essere definita un’opera d’arte.

grafica

 

Red Dead Redemption 2: il realismo ben realizzato

Il discorso invece è diverso per Red Dead Redemption 2, famoso per la sua grafica estremamente realistica. In questo caso il “fattore wow” esiste, ma funziona diversamente dall’esempio precedente: lo stupore è scatenato dall’estrema vicinanza del mondo di gioco con la realtà. Ogni cosa che non ci aspetteremmo sia nel gioco; tutti i dettagli che noteremo; qualsiasi animazione così convincente da sembrare vera; ogni paesaggio che visto in foto non distingueremmo dalla realtà ci fa dire “wow”.

Red Dead Redemption 2 è pieno di questi elementi ed è innegabile che la grafica sia mozzafiato. Basti pensare al fumo delle armi che esce dai punti giusti; ai muscoli dei cavalli che si vedono perfettamente; alle macchie di sangue sui vestiti e animali che sono più convincenti che mai; agli scorci spettacolari; alle città dettagliatissime e si potrebbe continuare quasi all’infinito. È chiaro quindi che entrambi i giochi, seppur completamente diversi, possiedano una grafica magnifica.

grafica

L’evoluzione della grafica futura

Una grafica convincente è raggiunta da quasi tutti i tripla A: ognuno ha diversi punti di forza, ma è difficile trovarne uno non sufficiente. Quindi che direzioni prenderanno gli sviluppatori in futuro?

Non mancherà una continua ricerca su come rendere i videogiochi sempre più realistici, è inevitabile. Sarebbe bello, però, che in parallelo cominciassero a sviluppare più videogiochi che non puntino al realistico, ma all’artistico. Ovviamente non stiamo dicendo che non possano coesistere, ma che, come ci hanno insegnato giochi come Hollow Knight o i vari Ori , l’artistico si può raggiungere in altri modi altrettanto spettacolari.

di Fabio Danei

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi con chi vuoi