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“God of War: Ragnarok”: la nostra opinione dopo le prime epiche ore di gioco

di William Tinella

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Il Ragnarok è finalmente arrivato. Dopo quattro anni dall’ultimo capitolo, finalmente, “God of War: Ragnarok” è disponibile su tutti gli scaffali, fisici e digitali targati PlayStation, almeno finché non arriverà su PC. Ad ogni modo, abbiamo potuto provare l’ultima fatica di Santa Monica Studios per qualche ora al day-one, e le prime impressioni a riguardo non possono che essere positive; quello che si prova nei primi momenti di gioco è un misto di adrenalina ed epicità. La domanda che però si pongono in molti è: questo Ragnarok rispetterà le alte aspettative?

Bentornati nel mondo norreno: il “falso inizio” di “God of War: Ragnarok”

Le primissime ore di gioco, per chiunque abbia già provato “God of War: Ragnarok” sono state certamente segnate da un ritmo frenetico da una tensione in crescendo; gli sviluppatori di Santa Monica Studios sono così riusciti in pieno a “ricominciare” esattamente da dove avevano lasciato. Appena “mettiamo piede” nel mondo norreno creato dallo studio californiano, l’impressione è come se non avessimo mai chiuso il viaggio di Kratos e Atreus.

Oltretutto, Santa Monica Studios ha anche avuto la brillante idea di inserire un rapido video recap visionabile proprio nel menù iniziale; si tratta di un piccolo riassunto per rinfrescare la memoria di chi lo ha giocato anni fa e non ha avuto voglia o tempo di rigiocare il capitolo del 2018. Una volta avviata la nuova partita si viene catapultati direttamente in-game, con un impatto visivo ed estetico eccezionale sin da subito. L’avventura di Kratos e suo figlio riprende così durante il Fimbulvetr, l’inverno di tre anni che precede il Ragnarok. E una volta ripreso il controllo del nostro protagonista, quello che si apre davanti è l’inizio di un racconto epico…

 

God Of War Ragnarök

Una tensione adrenalinica tra dei

Piccolo disclaimer: finora non ci sono stati nessun tipo di spoiler e l’articolo rimarrà pressoché spoiler-free, anche perché siamo arrivati solo alle fasi iniziali del gioco. Quello che vedrete o che leggerete tratterà quindi solo le prime due/tre ore dell’avventura. Detto ciò, il gioco si apre nella grotta che si vede nel trailer ufficiale, con Kratos che intaglia delle frecce e Atreus di ritorno da una prolifica caccia. Una bufera di neve fa da sfondo ad un rapporto padre-figlio ancora non idilliaco. Ma non passano neanche cinque minuti che il ritmo va subito alle stelle e vecchie conoscenze tornano a farci visita.

Infatti, mentre padre e figlio tornano a casa, Freya sorprende i due dei e chiarisce sin da subito che quello che cerca è la vendetta nei confronti di Kratos. Una volta rincasati e sfuggiti alla ex-moglie di Odino, sembra che il ritmo cali. Ma così non è. A questo punto “God of War: Ragnarok” “ricomincia” dal finale nascosto del capitolo del 2018; alla porta “bussa” (per usare un eufemismo) Thor, che vuole fare una chiacchierata con il dio greco. Un plauso va assolutamente fatto a Santa Monica per aver creato sin da subito una scena così ad alta tensione, come non siamo abituati a vedere in un videogioco.

Da qui il gioco inizia per davvero. Iniziano le scazzottate, le scene ad alta tensione, la musica epica e una regia magistrale su tutto; e più continui a picchiare, camminare, ascoltare e vedere, e più ne vuoi. L’inizio di “God of War: Ragnarok” è pura magia, rafforzata e supportata da un sistema di movimento e combattimento migliorati. Ma non aspettatevi una rivoluzione; come detto anche da Eric Williams, director di “God of War: Ragnarok“, “i sequel non innovano, migliorano e basta“. E così infatti sembra essere.

 

god of war ragnarok

Ma quindi… “God of War: Ragnarok“?

Dopo tutte le sensazioni di adrenalina ed epicità che il titolo ci fa provare una volta preso il pad in mano, il riscontro a livello di gameplay è dei migliori. “God of War: Ragnarok” migliora quello che già funzionava nel capitolo precedente, limando alcune imperfezioni o sbavature. Il combat system è più tosto (da tenere in considerazione ovviamente il livello di difficoltà scelto), ma anche più reattivo e immersivo; usare Leviatano e le Lame del Caos non è mai stato così soddisfacente. Ovviamente, il discorso va contestualizzato. Nelle fasi iniziali, infatti, non si avranno a disposizioni tutte le mosse e le combo, ma comunque i combattimenti risultano molto divertenti.

Anche l’esplorazione al di fuori dai combattimenti è stata di gran lunga migliorata. Interessantissimo è inoltre l’uso che ora Kratos farà delle Lame del Caos; queste verranno ora usate come una specie di rampino per arrampicarsi verso degli appigli. Ciò contribuisce ad una verticalità maggiore e ad un level design più vario. Anche gli enigmi ambientali sono stati migliorati, sempre grazie ad un uso più creativo delle armi di Kratos.

In conclusione, “God of War: Ragnarok sta rispettando tutte le aspettative (a dire il vero anche troppo alte a tratti) che si portava con sé. Insomma, le prime ore di gioco non hanno deluso, e se il buongiorno si vede dal mattino, il Ragnarok segnerà indubbiamente ogni giocatore che lo affronterà. Ricordiamo che “God of War: Ragnarok è disponibile su PlayStation 5 e PlayStation 4. Per altre notizie e approfondimenti continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna.

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