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Gli spiriti dell’isola, la recensione in anteprima: la docile e poetica musica di Inisherin

Disponibile da giovedì 2 febbraio 2023 nei cinema italiani, “Gli spiriti dell’isola” è un film drama/comedy scritto e diretto da Martin McDonagh. Nel cast troviamo Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Sheila Flitton. E ancora Gary Lydon, Pat Shortt, David Pearse, Bríd Ní Neachtain, Jon Kenny, Aaron Monaghan e Lasairfhíona Ní Chonaola.

Il film distribuito da Searchlight Pictures è diretto da Martin McDonagh. Il drammaturgo britannico è noto al pubblico per diversi prodotti cinematografici come “In Bruges – La coscienza dell’assassino“, “7 psicopatici” e “Tre manifesti a Ebbing, Missouri“.

Con “Gli spiriti dell’isola” (The Banshees of Inisherin), il regista riunisce la coppia protagonista del suo lungometraggio d’esordio (Colin Farrell e Brendan Gleeson) e la trasferisce in un avamposto rurale isolato al largo della costa occidentale dell’Irlanda. I protagonisti vivono insieme a pochi altri abitanti immersi nella solitudine, affascinati dalle leggende e terrorizzati da una vita che spesso si traduce nell’attesa quotidiana della morte.

Gli spiriti dell’isola, la trama: non siamo più amici di noi stessi

Irlanda, 1923: all’indomani della fine della guerra civile irlandese, sull’isola immaginaria di Inisherin, troviamo il pastore Pádraic Súilleabháin (Colin Farrell) e il musicista folk Colm Doherty (Brendan Gleeson). Nonostante la notevole differenza di età tra i due si faccia sentire, il duo è ormai diventato inseparabile. Fino a quando, un giorno, il musicista Colm decide di non frequentare più l’amico Pádraic dopo essersi ubriacato per l’ennesima volta la sera prima. Nonostante questa scelta non sia piaciuta a Pádraic, il pastore cerca di ricucire il rapporto.

Colm inizia a ignorare Pádraic perché trova il suo amico noioso e desidera trascorrere il resto della sua vita componendo musica. La vita di Pádraic è destabilizzata dalla perdita dell’amico e diventa sempre più angosciata. In aggiunta, Colm darà a Pádraic un ultimatum: ogni volta che Pádraic lo infastidirà o cercherà di parlargli, Colm si taglierà un dito sinistro con un paio di cesoie. Diversi altri cittadini proveranno ad appianare il diverbio, soprattutto la sorella di Pádraic (Kerry Condon) e Dominic Kearney (Barry Keoghan).

Una scrittura magistrale

Martin McDonagh è sicuramente noto per il suo lavoro sia in teatro che al cinema. Ha iniziato la sua carriera come drammaturgo, scrivendo numerose opere tra cui “The Beauty Queen of Leenane” e “The Pillowman“, entrambe premiate con l’Olivier Prize, il massimo riconoscimento teatrale del Regno Unito.

Ma McDonagh è conosciuto soprattutto per la sua importante carriera cinematografica: il regista ha diretto e scritto film che hanno riscosso un grande successo di critica e di pubblico, vincendo numerosi premi.

Le opere di McDonagh sono spesso caratterizzate da un’enfasi sulla violenza, sull’umorismo nero e su dialoghi brillanti. I suoi personaggi sono spesso complessi e contraddittori e le sue storie esplorano spesso temi profondi come la solitudine, la redenzione e la natura umana.

Ma tornando a parlare de “Gli spiriti dell’isola“, pur non avendo la stessa ironia del suo precedente film “In Bruges”, è un’opera molto più completa dal punto di vista drammatico. Ha una grande forza emotiva e, sebbene sia costantemente divertente, al centro c’è qualcosa di più serio e profondo sulla natura umana e sulle complesse emozioni che tutti noi proviamo. “Gli Spiriti dell’isola” può, infatti, essere sicuramente considerato un film magistralmente scritto e ricco di sentimenti, ma anche un’opera di grande potenza e umorismo.

Inoltre, il lavoro di McDonagh non si interrompe mai, con un ritmo lento e deliberato che contribuisce a dare il senso del luogo tanto quanto delle persone e dei paesaggi. Il ritmo lento e metodico permette al regista di concentrarsi sui dettagli, creando un’immagine più profonda e completa del luogo. Inoltre, l’utilizzo di questo ritmo permette alla sceneggiatura e alla trama di evolversi in modo più naturale e fluido, creando maggiore intensità e coinvolgimento nella narrazione.

 

Un duo che racconta più di mille parole

Gleeson e Farrell sono qui in un gioco di complementarietà. È estremamente interessante vedere entrambe le parti che si (ri)propongono e si oppongono per le proprie ragioni riguardo alla loro amicizia. Entrambe le caratterizzazioni sono arricchite al massimo e sembrano personaggi vissuti.

Il black humor deriva principalmente da questi due personaggi e dal conflitto che McDonagh ha scritto per loro, ma è qui che fioriscono anche i ritmi drammatici. Entrambi gli attori sono straordinari nei loro ruoli e proiettano lo spettatore esattamente verso ciò che il film richiede e offre.

La chimica tra i due è eccezionale. McDonagh è riuscito a creare una rapporto perfetto tra i due attori, che hanno dato vita a entrambi i personaggi in modo straordinario.

Un cast secondario che… ruba la scena

L’aggiunta di Keoghan e Kerry Condon al cast del film lo rende ancora migliore, in quanto entrambi gli attori mettono in luce le loro eccezionali capacità recitative e danno un contributo significativo alla trama. Keoghan, in particolare è encomiabile per la sua capacità di portare una certa profondità e intensità al personaggio, tanto che ruba letteralmente la scena a chi lo circonda.

La sua interpretazione è potente e coinvolgente e lo rende un personaggio unico e memorabile. La Condon, invece, ci offre una performance più versatile con un personaggio femminile forte e mai prevedibile. Il suo personaggio è ben scritto e ben interpretato; ci offre una prospettiva diversa e interessante sulla trama. Insieme, questi due attori aggiungono ulteriori sfumature alla narrazione e alla trama del film, rendendolo ancora più coinvolgente e interessante.

 

Quando la musica non deve passare mai in secondo piano

La colonna sonora de “Gli spiriti dell’isola” è stata composta dall’acclamato compositore Cart Burrell e svolge un ruolo essenziale nella narrazione del film. La musica è stata utilizzata per creare un’atmosfera unica e intensa che si adatta perfettamente alle immagini su schermo. Burrell ci regala una colonna sonora originale per creare un’atmosfera coinvolgente e immersiva per il pubblico.

Creata con un grande senso dello stile e del ritmo, si adatta perfettamente ai vari momenti del film. La musica funge da narratore esterno, una voce fuori campo che fornisce informazioni aggiuntive sui personaggi e sulla trama.

Quando la fotografia diventa l’elemento più importante della storia

Sebbene l’Irlanda sia una location cinematografica popolare e suggestiva, questo film riesce a catturare l’aspra bellezza del paesaggio irlandese in un modo unico e originale. La bellezza della natura irlandese è spesso ritratta come idilliaca e romantica, ma questo film riesce a mostrarne anche la durezza e la parte selvaggia, creando una rappresentazione più realistica e autentica del paesaggio.

Inoltre, la scelta dei luoghi e della messa in scena da parte del regista riesce a creare un’atmosfera unica, sia per quanto riguarda l’ambientazione che la storia stessa. In breve, non ci sono parole per descrivere l’impressionante fotografia di Ben Davis e il suo modo poetico di raccontare il paesaggio e i suoi dintorni senza mai essere scontato. Ma oltre alla già citata fantastica fotografia e alla colonna sonora, il film di McDonagh si distingue anche per le scenografie e l’uso appropriato dei costumi.

 

Abbiamo già trovato il miglior film dell’anno?

Sebbene il debutto de Gli Spiriti dell’Isola (The Banshees of Inisherin) avverrà nel febbraio 2023, il film è riuscito a sbarcare nelle sale statunitensi nell’ottobre dello scorso anno. Ma la pellicola prima di raggiungere il pubblico statunitense ha fatto il giro di numerosi festival: il più importante, la 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove il film con i suoi protagonisti ha ricevuto grandi elogi e una lunga standing-ovation da parte degli spettatori.

Sicuramente tali apprezzamenti hanno portato un ulteriore interesse da parte del pubblico. E infatti il film, dopo la sua uscita, riesce ancora a vantare un 97% di gradimento da parte della critica su Rotten Tomatoes. Una valutazione evidentemente non da poco,dato che tra i tanti film interessanti usciti nell’ultimo anno riesce ad essere tra i più performanti.

Un film che crea tante domande

Gli Spiriti dell’isola è uno dei migliori film di rottura degli ultimi anni, e diventa anche uno dei più brutali e implacabili nel ritrarre la disperazione di fronte all’abbandono. Il film ci mostra come ci si mutila in modo irriconoscibile se ciò significa fare le cose a modo nostro; lasciandoci nello smarrimento e nella confusione, facendoci domandare chi siamo veramente.
La pellicola ci lascia con molte domande, ma non solo. Ci spinge a esplorare le profondità della nostra mente e della nostra anima. Ci spinge, infine, a porci domande su ciò che ci definisce come individui e su come affrontiamo la nostra perdita e il dolore.

Considerazioni finali

Gli Spiriti dell’isola è una delle produzioni più interessanti e meglio sviluppate di Martin McDonagh. Il regista ci porta una sceneggiatura molto più matura, con una scrittura volutamente lenta ma interessante. Ciò che spicca è l’interpretazione del cast primario e secondario. McDonagh ci propone nuovamente la coppia Farrell-Gleeson che, come nei film precedenti, funziona nel migliore dei modi. Insomma, uno dei migliori film per iniziare questo 2023 nel migliore dei modi.

Pro

  • Le magistrali interpretazioni di Colin Farrell, Brendan Gleeson e Barry Keoghan;
  • La scrittura e caratterizzazione dei personaggi sia primari che secondari;
  • Una sceneggiatura con una scrittura poetica e quasi mai scontata;
  • Il lato tecnico, spicca la fotografia di Ben Davis.

Contro

  • Una scrittura volutamente lenta ma che potrebbe non piacere a tutti gli spettatori.

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Filippo D'Agostino

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