Smartphone (@Shutterstock)
C’è poco da discutere: usare lo smartphone in classe è simbolo di distrazione e non si dovrebbe fare, anche se probabilmente è un’azione che incosciamente compiamo tutti. Nonostante ciò, è anche vero che da nessuna parte è scritto come un docente dovrebbe comportarsi in caso succeda. Vediamo il caso di una scuola media della Vallagarina. L’istituto nel Trentino ha visto un insegnante ritirare il telefono di uno studente di undici anni, suscitando le ire del padre. Scatta la denuncia per l’insegnante: il sequestro è coercitivo e illeggittimo secondo il genitore!
Durante l’ora di religione, il docente in servizio avrebbe deciso di sequestrare lo smartphone del giovane studente di undici anni perché disturbava la lezione. Dopo l’ennesimo squillo, riporta TGCOM24, sarebbe scattato il “tragico sequestro”, sfociato in una grande sfuriata del padre del ragazzo presso gli uffici del preside. Il personale scolastico, dal canto suo, avrebbe tentato di calmare il genitore, che, ancora su tutte le furie, si sarebbe poi rivolto ad uno studio legale. “Illegittimo sequestrare il telefonino a mio figlio” la sua dichiarazione; l’uomo si sarebbe detto d’accordo sul punire il figlio con un richiamo disciplinare, ma vede un’esagerazione nel ritirare direttamente il dispositivo. “Le linee guida del Ministero e il garante della privacy sostengono chiaramente che la scuola può proibire l’uso del cellulare ma non esercitare poteri coercitivi di perquisizione al fine di verificare il rispetto delle regole. Così come l’insegnante non può provvedere al sequestro”, ha dichiarato il padre del ragazzo.
Effettivamente, anche secondo la circolare firmata dal Ministro dell’Istruzione Valditara, la questione non è del tutto chiara. Infatti, pur essendo sbagliato l’uso del telefonino in quanto causa di distrazione, non viene specificato in nessun modo come il docente dovrebbe reagire. “È confermato il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui. Inoltre è una mancanza di rispetto verso i docenti.” recita la circolare amministrativa. “Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi”, recita inoltre una nota ministeriale.
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