di Francesco Gervasio
Giulia Cecchettin, il cui futuro è stato interrotto l’11 novembre dal violento gesto del suo ex fidanzato, Filippo Turetta, aveva già completato la sua tesi di laurea in ingegneria biomedica presso l’Università di Padova, avvicinandosi alla discussione della laurea. Per questo è stata premiata post mortem con la consegna della tanto agognata laurea.
Giulia Cecchettin, la cerimonia della laurea
Nella cerimonia di consegna, la sorella Elena ha emozionato tutti ritirando il titolo a nome di Giulia, dichiarando: “Sono fiera di te”. L’evento, tenutosi nell’aula magna del Bo dell’Ateneo, ha visto la partecipazione dei familiari di Giulia, il padre Gino, la sorella Elena e il fratello Davide, insieme ad illustri figure come il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la rettrice Daniela Mapelli, il direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi Silvia Todros.
Le parole del padre di giulia
Gino Cecchettin, durante la cerimonia, ha condiviso il suo dolore: “Hai provocato uno squarcio nelle nostre coscienze, nella mia per prima. Sarai sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto, e sarai sempre nel nostro cuore. Eppure non riesco a essere felice: mi sono chiesto spesso se avesse senso e a cosa potesse servire una cerimonia per la laurea postuma. La risposta viene ancora una volta da Giulia: ha senso per tutto quello che hai fatto per gli altri e ancora stai facendo”, ha poi concluso, “Mi manchi come l’ossigeno”.
Elena Celebra la Memoria di Giulia Cecchettin
Le sue parole hanno riflettuto il profondo impatto di questa perdita. Elena ha preso la parola per ricordare Giulia con affetto: “Cara Giulia, mia dolce Giulia, tu non sai quanto io sia fiera di te, ti ho sempre ammirato tanto per come eri, carina dolce e sveglia, ti ho sempre visto come un piccolo genietto. Dicevi sempre di non avere memoria, però guarda cosa sei riuscita a fare: sei riuscita ad essere una così brava studentessa in ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine al tuo animo romantico, eppure ce l’hai fatta alla grande”.
Ha poi aggiunto: “Ci ha sempre fatto sentire una famiglia, anche quando è morta la mamma. Hai fatto tante belle cose per te stessa e per noi, dobbiamo ricordarcelo sempre. Però non dobbiamo dimenticare mai quante cose avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. Non dobbiamo dimenticarcene, perché a nessuna altra donna venga tolta la possibilità di farlo”. “Nella tua breve vita sei riuscita a insegnarmi tanto e ora posso dirlo, senza che tu mi dica che non è ancora vero: complimenti ingegnere”.
Dalla Determinazione alla Brillantezza
La rettrice Mapelli ha descritto Giulia Cecchettin come un “primo violino”, un punto di riferimento nella comunità universitaria. Ha poi narrato la determinazione di Giulia nel superare le difficoltà, affrontando 11 esami dopo la morte della madre. Mapelli ha evidenziato la brillantezza accademica di Giulia, pronta ad affrontare il giorno della discussione di laurea.
Il ministro Bernini ha elogiato la laurea alla memoria di Giulia come “meritatissima e dovuta”, portando il sostegno del governo e approvando l’iniziativa di dedicare borse di studio e aule in onore di Giulia. Ha quindi sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di Giulia.
In questo momento difficile, la rettrice ha chiesto alla comunità di regalare un sorriso in memoria di Giulia, cercando di trasformare il dolore in un tributo affettuoso. La cerimonia ha dimostrato quanto il concetto di comunità si sia concretizzato in risposta al terribile assassinio, un’esperienza tangibile nel cuore dell’Ateneo di Padova.
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