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Giorgio Chiellini, la leggenda italiana saluta il calcio giocato

di Cristian Castellini

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Oggi, dopo una stagione giocata in MLS con la maglia del Los Angeles FC, Giorgio Chiellini ha annunciato il suo ritiro dal calcio.

Giorgio Chiellini, la storia di una leggenda

Stiamo parlando di un calciatore che ha giocato per 23 anni ai massimi livelli. Ha vestito le maglie di Livorno, Fiorentina e Juventus prima dell’ultimo viaggio negli Stati Uniti. Nel 2005 venne prelevato dai bianconeri, prima della stagione stravolta dal caso Calciopoli. Ha difeso la maglia della “Vecchia Signora” durante l’annata in Serie B, per poi riportarla nel massimo campionato. Ha accompagnato la Juventus durante i periodi più difficili, per poi raggiungere insieme a lei la gloria dello Scudetto 2011-12. Nelle stagioni successive è diventato capitano e leader della squadra più vincente della storia recente del nostro campionato, una delle pochissime “bandiere” calcistiche rimaste dopo Del Piero, Maldini e Zanetti.

 

Giorgio Chiellini (@Shutterstock)

 

Chiellini è stato un giocatore ruvido, l’incubo per qualsiasi attaccante della Serie A. Insieme a Barzagli e Bonucci il numero 3 della Juventus ha composto uno dei reparti difensivi più forti d’Europa, in grado di raggiungere due finali di Champions League. Un uomo che si è fatto rispettare da tutti, anche dagli avversari, nonostante non lasciasse scampo a nessuno sul terreno di gioco.

Oltre che “bandiera” della Juventus, Giorgio Chiellini ha guidato la Nazionale italiana di calcio alla vittoria dell’Europeo 2020, un trionfo che ha infiammato un popolo provato e colpito dal COVID-19. Il trionfo a Wembley è stato possibile anche grazie alla tenacia del capitano; indimenticabile il duello fra lui e Bukayo Saka nelle fasi finali del match.

Insomma, stiamo parlando di un giocatore al quale tutti noi italiani e appassionati di calcio dobbiamo essere grati. Uno dei pochi fari in grado di dare speranza a un periodo buio del nostro calcio, dando solidità difensiva agli “Azzurri” fino all’ultima partita. La differenza fra lui e le nuove leve della Nazionale si sente tutt’ora, questo basta per qualificare il livello del calciatore. Difensori di questo tipo saranno sempre più rari, uomini così fedeli alla maglia ancor di più.

Grazie Giorgio per tutto ciò che hai dato al nostro calcio, tutti ricorderanno la tua serietà, professionalità e resistenza. Sperando che questo non sia un addio al mondo del pallone, ma solamente un “arrivederci”.

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