Attualità

Ginecologo nel ciclone in Olanda: insemina le pazienti e ora ha 21 figli

Accade nei Paesi Bassi la strana vicenda di Jos Beek, ex ginecologo che operava tra il 1970/90 in uno dei migliori ospedali dell’Olanda meridionale, lo Alrijine Hospital. Stando alle ultime ricostruzioni, il medico potrebbe aver utilizzato il proprio sperma sulle pazienti nel trattamento dell’inseminazione artificiale. Sono già 21 i potenziali “figli”.

Come nasce la vicenda

La scoperta è da attribuire alla Fiom, un’organizzazione olandese che tratta al centro dei suoi studi proprio le gravidanze indesiderate ma non solo. La Fiom, infatti, si occupa anche della ricostruzione di alberi genealogici e provenienze genetiche. È proprio grazie ad uno di questi studi, richiesti da alcuni clienti, che l’organizzazione è riuscita a venire a capo della vicenda ben 30 anni dopo.

La cosa che ha insospettito la Fiom è stata una strana somiglianza tra molti geni dei suoi clienti e, soprattutto, il fatto che tutti loro abbiano avuto il dott. Beek come medico nel trattamento di inseminazione. Successivamente la Fiom ha comparato questi geni con quelli degli effettivi figli del ginecologo, confermando i sospetti.

Non l’unico ginecologo a farlo

Beek non è, purtroppo, l’unico ginecologo scoperto fino ad oggi che si è reso protagonista di una vicenda simile. Già alcuni anni fa, sempre in Olanda, fu scoperto di un altro medico, Jan Karbaat, che, allo stesso modo, aveva fecondato le sue pazienti con il proprio seme. All’epoca si arrivò a pensare che l’uomo fosse arrivato ad avere ben 81 figli nel corso della sua carriera.

Spiega il direttore dell’ospedale in questione che all’epoca c’erano molti meno controlli rispetto ad oggi e che non vi era ancora regolamentazione sulla questione dell’inseminazione artificiale. “Non c’era quasi nessuna regolamentazione e i medici erano molto più liberi di fare quello che volevano rispetto ad ora. C’era molta meno supervisione allora di adesso e questo può aver portato a ciò che è successo”, così si giustifica di fronte ai media locali.

Ciò che rende scandalosa l’intera situazione è che l’operato sia deontologicamente scorretto. La Fiom, intanto, sta continuando le sue indagini e non è detto che non ritrovi anche altri “eredi” oltre quelli già scoperti.

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di Gianmichele Trotta

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Gianmichele Trotta

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