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Gaza, pace sempre più lontana dopo il bombardamento israeliano: le ultime

di Giorgio Stanga

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Sono passati ormai ventuno giorni da quando Hamas ha attaccato lo  Stato di Israele e, dopo la risposta estremamente violenta israeliana, una fine sembra sempre più lontana. Incessanti i bombardamenti, da parte di entrambi gli schieramenti, soprattutto nella zona della “Striscia di Gaza“. E quello che raccontiamo di seguito, sono gli avvenimenti dell’ultima notte di scontri.

Gaza, a che punto siamo?

Sono, ovviamente, giornalieri gli aggiornamenti da parte di tutte le testate giornalistiche, e quella appena passata, è stata definita come “la peggiore notte della guerra”. È stato riferito, da alcuni abitanti della Striscia, l’incessante numero di attacchi da parte delle forze israeliane nella parte orientale della città di Haaretz. Sono stati segnalati attacchi anche nella Striscia centrale e a Khan Yunis nel sud.

Non si hanno, però, dati sul numero di vittime o feriti, in quanto le comunicazioni con gli operatori sanitari sono interrotte. Al riguardo, Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEF,  ha rivelato “abbiamo perso i contatti con i nostri colleghi di Gaza”. La donna ha sottolineato che è“estremamente preoccupata per la loro sicurezza e per un’altra notte di orrore indicibile per un milione di bambini a Gaza. Tutti gli umanitari,  i bambini e le famiglie devono essere protetti”.

“Non si tratta ancora della grande invasione di terra”

Sono queste le parole, rilasciate da un portavoce delle Forze di Difesa israeliane, riguardo all’enorme attacco avvenuto stanotte. Parole riprese da Peter Lerner, portavoce delle Forze di Difesa israeliane, che in un’intervista alla “ABC” ha specificato che l’esercito israeliano sta lanciando un’incursione di terra nella Striscia di Gaza più ampia delle precedenti. Tuttavia non si tratta ancora della grande invasione di terra ufficiale annunciata da giorni.

E non sono le uniche dichiarazioni rilasciate da esponenti dello Stato di Israele. Infatti, nella giornata di ieri, come riportato anche da “SkyTG24“, Mark Regev, consigliere politico senior del premier israeliano Benyamin Netanyahu, in un’intervista a “Msnbc“, affermava “Hamas ha commesso crimini contro l’umanità e sentirà la nostra ira stanotte, la vendetta inizia stanotte”.

Nel mirino delle offensive di Israele, troviamo anche degli obiettivi sotterranei, principalmente tunnel. In particolare, come riporta l’aviazione Israeliana, sembrano essere almeno 150 gli obiettivi colpiti. Diversi i terroristi uccisi, anche se, come specificato, le comunicazione sono interrotte e nessuno conosce l’esatto numero di morti o feriti.

L’ONU e la risoluzione del conflitto

Infine, sempre nella notte, da rilevare anche l’approvazione della bozza di risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli Stati arabi che si concentra sulla tregua a Gaza, garantendo l’ingresso degli aiuti e impedendo lo sfollamento forzato. Il testo, che non ha valore vincolante, ha ottenuto 120 voti a favore, 14 contrari (tra cui gli Usa e Israele) e 45 astenuti (tra cui l’Italia).

Lo stesso portavoce israeliano, Gilard Erdan, si è lamentato della bozza, affermando “oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia, un giorno buio per l’Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità”.

Hamas ha accolto con favore la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu. Egli chiede una “tregua umanitaria” nella Striscia di Gaza con immediata attuazione e l’invio urgente di aiuti. La risoluzione era stata ostacolata dagli Stati Uniti che avevano più volte segnalato che il testo della bozza non conteneva le parole “Hamas” e “ostaggi”.

Infine, è stato bocciato l’emendamento presentato dal Canada con il quale si voleva aggiungere al testo una condanna diretta dell’attacco dei miliziani. Nonostante la maggioranza che si è espressa con 88 Paesi a favore, l’emendamento non è passato perché non ha raggiunto i due terzi dei sì.

Una cosa è certa: combattere dei crimini contro l’umanità con i medesimi crimini, non è la via per arrivare alla pace.

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