L’industria dei videogiochi in Italia sta attraversando un trend molto particolare, andiamo a snocciolare insieme i dati dell’ultimo report cercando di analizzare le cause della situazione attuale dell’industria videoludica nel Bel Paese.
L’anno appena trascorso per i videogiochi è stato un anno positivo nel nostro Paese. Possiamo notare come, nel report stilato da IIDEA, il settore dei videogiochi sia cresciuto del 3% rispetto allo scorso anno con un volume di affari di circa 2.4 miliardi di euro.
A trainare questa crescita è stato il software, infatti durante lo scorso anno quest’ultimo è cresciuto dell’11% portando a 1.8 miliardi di euro gli introiti. E l’hardware?
Se i Videogiochi in Italia crescono, le piattaforme e gli accessori con cui videogiochiamo sono invece in crisi.
Possiamo notare dal report che la vendita di Hardware è calata del 18% nonostante la crescita totale del volume di affari, portando il software a una percentuale del 77% degli incassi totali del settore. Per capire meglio questi dati bisogna pero analizzare nel dettaglio hardware e software.
Gamer (@ShutterStock)
Come abbiamo già detto i videogiochi sono stati il settore trainante lo scorso anno. Ma che formato di videogiochi è stato il più venduto in Italia? La vendita di videogiochi dipende sempre in primis dai titoli che le case di sviluppo offrono. Fare paragoni tra anni diversi è infatti difficile, poiché ogni anno offre un parco titoli che può andare a influenzare completamente le vendite. Basti pensare a titoli come GTA VI che da soli sono in grado di influenzare un intero anno fiscale.
Sempre dal report possiamo evincere un netto dominio del formato digitale, che si è assicurato ben l’89% del mercato con un incasso di 326 milioni di euro. Il fisico anche se con un calo del 24% continua comunque a rappresentare un importante fetta del fatturato con 201 milioni di euro.
Nonostante queste enormi cifre la vendita complessiva dei videogiochi rispetto al 2023 è diminuita del 3%. Quindi da dove deriva la crescita del software? Ebbene sì, a trainare i videogiochi non sono i titoli ma i servizi ad essi collegati come microtransazioni, abbonamenti e DLC.
Sono anni ormai che il modello del free to play con microtransazioni, pass o di titoli con successivi DLC a pagamento si è imposto nell’industria. Salvo ragionamenti etici o di natura giuridica sulla gestione di queste microtransazioni, questo modello si riconferma ancora come quello vincente, riuscendo a trainare il settore anche in un anno non brillante per i videogiochi.
Anche colossi come Microsoft spingono sempre più su servizi come GamePass, che vanno ad alimentare ancora di più le entrate di questo tipo.
L’ultimo tassello riguarda le piattaforme da cui gli italiani giocano. IIDEA infatti mostra come le microtransazioni arrivano per il 34% da PC, il 44% da console e il 74% da dispositivi mobile. Questo è già un primo segnale del calo delle vendite hardware, ma andiamo ad esaminarlo nel dettaglio.
Come abbiamo già potuto vedere, le vendite di console e PC hanno subito una flessione del 18%, che arriva addirittura al 21% nel caso delle sole console. Questo trend è dovuto a diversi fattori: analizziamoli.
In primis bisogna prendere in considerazione l’attuale generazione di console. Se infatti una volta il passaggio da una generazione ad un’altra era marcato profondamente da un salto tecnologico evidente, oggi questo divario è sempre meno evidente. Basti pensare ai diversi modelli che Microsoft offre con Xbox o alle differenze che Sony ha introdotto tra PS5 e PS5 PRO.
Riuscire ad alzare anche di poco le prestazioni di console che sono già performanti comporta un aumento dei costi di sviluppo che si riflette a sua volta sul prezzo finale della console, che deve fare i conti anche con i vari dazi e imposte dei mercati.
Se questi ‘nuovi‘ modelli vengono lanciati senza offrire alcuna esclusiva in termini di videogiochi, perdono immediatamente fascino agli occhi dei videogiocatori, che si ritrovano a dover affrontare una spesa poco giustificata.
Se infatti in passato titoli come The Last of Us o Forza Horizon potevano dar senso all’acquisto sia delle console di Sony che di Microsoft, adesso tutto questo non è più necessario. Ormai il mercato dei videogiochi sta virando sempre con più forza verso la multipiattaforma. Microsoft, in primis, sta spingendo sempre di più su questo modello, portando i suoi servizi e titoli storici anche sulla console Sony.
Dal canto suo, anche PlayStation ha iniziato ad aprire il proprio catalogo, con esclusive che approdano su altre piattaforme. A tutto questo si aggiunge l’annuncio di Nintendo Switch 2, che ha inevitabilmente frenato le vendite del modello attuale, dando un ulteriore colpo al ribasso al mercato delle console.
Voi cosa ne pensate di questo rapporto dell’ultimo anno? Siete d’accordo con l’analisi, avete altri punti? Non dimenticate di seguirci su Instagram e su Nasce Cresce Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutte le novità del mondo dei videogiochi.
Articolo di Luigi Livera
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