Una ragazza è iscritta alla facoltà di medicina da 18 anni e ancora non è riuscita a laurearsi. Per questo il padre, che intanto si è separato dalla madre, ha fatto ricorso per non pagare più l’assegno di mantenimento alla figlia. Un ricorso che, a sorpresa, il Tribunale di Napoli ha accolto.
Si sa, medicina è un percorso lungo, ma stavolta è anche troppo. L’uomo, originario di Portici, presso Napoli avrebbe chiesto un ricorso al giudice per sospendere il mantenimento della figlia. Precedentemente, dopo il divorzio, l’uomo aveva già tentato di rivedere gli accordi presi, finendo col discutere pesantemente con la donna. Il motivo? 18 anni fuori corso e neanche l’ombra di una tesi. La figlia avrebbe affermato più volte di essere a un passo dall’ambita laurea, mostrando anche una serie di documenti rivelatisi falsi. Il giudice Hubler ha, dunque, accettato la richiesta del padre di sospendere il mantenimento pari a 300 euro mensili.
La donna, al suo 18esimo anno di corso, ha giustificato i tempi spiegando di soffrire di depressione. Il giudice ha affermato che: “è già trascorso quantomeno il doppio del tempo previsto per il corso di laurea”. La figlia, a cui il padre ha anche donato un appartamento del valore di circa 300 mila euro, è arrivata in Corte presentando il suo libretto universitario. Anche una presunta lettera estremamente positiva, a detta sua, proveniente direttamente dalla segreteria universitaria. L’autenticità di entrambe le prove, però, sono state contestate dagli avvocati del padre, Ciro Renino ed Emanuela Speciale. La decisone della giudice “restituisce un po’ di serenità economica al padre.” Ha dichiarato l’avvocato Renino, che ha fatto notare come il contenzioso non avesse ragione di esistere nell’ambito della causa di divorzio in atto, poiché i due ex coniugi “non hanno motivi di contrasto”.
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