Nel 2021 in Francia una coppia di anziani ultraottantenni aveva venduto ad un rigattiere una vecchia maschera lignea africana al prezzo di 150 euro, pensando che questo fosse effettivamente il suo valore. Tuttavia, il rigattiere è riuscito successivamente a rivendere l’oggetto a 4 milioni di euro, scatenando l’indignazione dei coniugi.
Un rigattiere di una città del sud della Francia nel 2021 ha concluso un bell’affare: una coppia di anziani gli aveva venduto una maschera lignea africana per 150 euro, ma lui era riuscito a rivenderla durante un’asta a Montpellier a 4 milioni di euro, ricavando quindi 26.000 volte tanto dall’oggetto.
Quando i due anziani sono venuti a conoscenza dell’accaduto, come riportato anche da Il Messaggero, hanno fatto causa al rigattiere pensando di essere stati truffati e sostenendo che ci fosse stato un “errore di autenticazione” e che il rigattiere sapesse quanto valeva la maschera. Tuttavia, il giudice non ha accolto l’istanza, dichiarando: “Quando hai a casa un oggetto del genere, dovresti essere un po’ più curioso prima di rinunciarci”. Infatti, secondo il giudice, avrebbe dovuto essere la coppia di anziani ad avere la diligenza di verificare l’entità del valore dell’oggetto, e quindi non era possibile addossare la colpa al rigattiere.
La maschera lignea protagonista della vicenda è un esemplare molto raro, infatti se ne contano solamente una decina al mondo. Si tratta di una “Ngil“, un manufatto che il popolo Fang del Gabon usava come giustiziere: la maschera appariva solo di notte e puniva coloro che si erano macchiati di qualche azione criminale o malvagia.
Risalente al XIX secolo, la maschera ha la forma di un volto allungato ed è scolpita in legno tropicale; presenta delle decorazioni in barba di rafia ed è dipinta con argilla bianca. Come riportato da Sky tg24, Fu acquistata dal governatore coloniale francese nonché nonno del querelante René-Victor Edward Maurice Fournier nel 1917 in “circostanze sconosciute“.
Il manufatto è oggi oggetto di una controversia diplomatica, infatti due avvocati del governo di transizione del Gabon hanno presentato una mozione chiedendo che ne fosse annullata la vendita e che venisse rimpatriata, in quanto si sarebbe trattato di “guadagno coloniale illecito“.
Tuttavia, i giudici che hanno analizzato il caso si sono dichiarati contrari all’accoglienza della mozione: quando l’oggetto venne acquistato nel 1917, infatti, il Gabon era ancora una colonia francese, senza considerare che non si trattò di un furto, bensì di una compravendita.
In seguito alla vicenda, anche il presidente francese Macron ha espresso la sua opinione a riguardo, chiedendo la restituzione della maschera al Gabon, e sottolineando di non accettare che gran parte del patrimonio culturale di diversi paesi africani si trovi in Francia.
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