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Francia: commando assalta furgone penitenziario, uccide due agenti e libera il detenuto

di Lorenzo Peratoner

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Verso le ore 11:00 un commando armato, in corrispondenza del casello autostradale di Incarville (Francia, Normandia), ha assaltato un furgone penitenziario, uccidendo due agenti – un terzo sarebbe in pericolo di vita – e liberando il detenuto. Era dal 1992, come ha ricordato il Ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, che non si registravano morti in azione nell’amministrazione penitenziaria.

Francia: le dinamiche dell’assalto e le dichiarazioni di Macron

“È uno shock per tutti noi […]. Si sta facendo tutto il possibile per individuare gli autori di questo crimine affinché sia ​​fatta giustizia in nome del popolo francese. Saremo intrattabili. Il Paese […] non si tirerà mai indietro di fronte alla violenza e agli attentati, è unito e solidale con tutti coloro che lottano per il rispetto della legge”.

Così ha dichiarato su X il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, in risposta al brutale assalto di questa mattina. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, il commando avrebbe utilizzato due veicoli per bloccare il passaggio del furgone penitenziario, procedendo così all’assalto del mezzo, uccidendo due agenti e ferendone altri tre; il detenuto trasportato, infine, è stato liberato, dando il via alla caccia all’uomo da parte del GIGN (Groupe d’intervention de la Gendarmerie nationale). La JUNALCO (Juridiction nationale chargée de la lutte contre la criminalité organisée), invece, si sta facendo carico delle indagini.

Il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, ha affermato su X:

“[…] Tutti i mezzi vengono utilizzati per trovare questi criminali. Su mio ordine, diverse centinaia di agenti di polizia e gendarmi vengono mobilitati ”.

Chi è il detenuto e le rassicurazioni del Primo Ministro

Il detenuto in questione, nato nel 1994, si chiamerebbe Mohamed Amra. Condannato il 10 maggio per furto con scasso, era altresì chiamato a rispondere per l’accusa di rapimento e omicidio con sequestro di persona.

Il Primo Ministro, Gabriel Attal, chiamato a rispondere davanti all’Assemblea Nazionale, ha rassicurato:

“Il Paese […] non si tirerà mai indietro di fronte alla violenza e agli attentati. Non risparmieremo nessuno sforzo, nessun mezzo. Li daremo la caccia. Li troveremo. E vi dico che pagheranno”.

Fonti: Le Monde; Il Post

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