Sull’isola arabica del Bahrein le auto più performanti del mondo torneranno a sfrecciare: la Formula 1 ricomincerà questa domenica alle 16. Vediamo insieme le premesse di questa stagione, che presenta diverse novità rispetto a quella passata…
Le scuderie sono le stesse dell’anno scorso: Alfa Romeo, Aston Martin, McLaren, Red Bull, AlphaTauri, Ferrari, Mercedes, Williams, Alpine e Haas. Ciononostante, nelle coppie di piloti si trovano dei volti nuovi a sostituire quelli ritirati o “accantonati”.
Le tre scuderie principali (Red Bull, Ferrari e Mercedes) hanno confermato i piloti della scorsa stagione. McLaren, invece, ha lasciato andare Daniel Ricciardo sostituendolo con Oscar Piastri, campione di Formula 2 nel 2021 e terzo pilota della scuderia Alpine nel 2022. Il team inglese prosegue, quindi, con la valorizzazione di giovani promesse, nel segno lasciato da Carlos Sainz (oggi pilota della Ferrari) e Lando Norris.
In casa di quella che fu Renault, oggi Alpine, il francese Pierre Gasly, dopo un ottimo trascorso in AlphaTauri, è stato scelto per affiancare Esteban Ocon. La scuderia francese per eccellenza ha puntato su due gioielli di casa per questa stagione. L’uscente è l’intramontabile Fernando Alonso, che sfreccia per le piste di Formula 1 dal 2000, con la sola pausa fra le stagioni 2019 e 2020. La sua nuova scuderia è l’Aston Martin, dove è andato a sostituire l’appena ritirato Sebastian Vettel, affiancando Lance Stroll.
Un volto noto è tornato con la Haas; si tratta del tedesco Nico Hulkenberg, che ha preso il posto del figlio d’arte Mick Schumacher, terzo pilota per la Mercedes in questa stagione. Nyck De Vries, campione del mondo per la Mercedes nella Formula E 2019-20, è riuscito finalmente a trovare una monoposto libera in AlphaTauri, al fianco della giovane promessa Yuki Tsunoda. Nel mentre il classe 2000 Logan Sargeant, quarto in classifica piloti nella scorsa Formula 2, è approdato in Williams per sostituire Nicholas Latifi. Si tratta del primo pilota statunitense nella competizione dopo Alexander Rossi, che corse in Formula 1 nel 2015 con la scuderia Marussia.
La stagione che inizierà questo weekend sarà la più lunga della storia della Formula 1. Si disputeranno 23 gare, spalmate fra 5 marzo e 26 novembre; sarebbero state 24 con il Gran Premio di Cina, che però è stato annullato per via delle restrizioni COVID in vigore nel paese asiatico. L’Italia ospiterà ben due tappe, esattamente come nella scorsa stagione: Imola e Monza. Nella lista dei circuiti che vedranno sfrecciare le monoposto manca lo storico autodromo “Paul Ricard“; Le Castellet e la Francia sono stati esclusi, mentre gli Stati Uniti accoglieranno tre gare: quella di Austin al “Circuit of the Americas“, oltre alle due “new entry” Miami e Las Vegas.
Il format della “Sprint Race” è sotto sperimentazione già da due stagioni. Questo prevede che il venerdì si tengano le qualifiche per disputare una gara breve il sabato, propedeutica a costituire la griglia di partenza per quella “principale” della domenica. Questa aggiunta permette al pubblico di godersi due corse nel weekend, aumentando il numero di spettatori e introiti, anche se a scapito del collaudato meccanismo “prove libere-qualifiche-gara”. Se gli anni passati l’idea è stata sperimentata per 3 gare a stagione, quest’anno le “Sprint Race” saranno ben 6 (fonte: F1): Azerbaijan (Baku), Austria (RedBull Ring), Belgio (Spa-Francorchamps), Qatar (Lusail), Usa (Austin), Brasile (San Paolo).
A seguito dei due campionati per piloti vinti consecutivamente da Max Verstappen, e quello costruttori ottenuto la scorsa stagione la Red Bull è la scuderia da battere. L’olandese e Sergio Pérez sono agguerriti, e le due monoposto austriache RB19 sembrano affidabili. Le prove che si sono tenute durante i giorni scorsi hanno mostrato come il lavoro di Christian Horner e del suo “muretto” sia avanti rispetto a quello di Ferrari e Mercedes con le loro monoposto SF-23 e W14.
Le prove libere tenute venerdì hanno in parte confermato il margine di vantaggio della Red Bull sulle altre. I dati però sono stupefacenti per quanto riguarda la scuderia dell’Aston Martin, che è stata l’unica a insidiare gli austriaci in entrambe le sessioni di test. Sul “passo gara” le due scuderie sono le migliori della classe, e il giro più veloce è stato chiuso dal quarantaduenne Fernando Alonso, un campione eterno.
Per quanto riguarda le Ferrari, i numeri delle prove pre-stagionali e di quelle pre-gara non sono molto esaltanti. Ciononostante le due Haas, che utilizzano il motore progettato a Maranello, hanno dato buone sensazioni, in particolare quella di Nico Hulkenberg. Questo può dimostrare che il potenziale della “power unit” Ferrari probabilmente non sia stato utilizzato appieno da Leclerc e Sainz. Il sostituto di Mattia Binotto nella carica di “team principal“, Frédéric Vasseur, sembra fiducioso nelle possibilità del suo team e delle sue due monoposto. Vedremo se sarà stato tutto un “diversivo” e se le due “rosse” riusciranno a stupire in gara…
La Red Bull resta la favorita a dominare il campionato piloti e quello costruttori, anche se Ferrari e Mercedes ovviamente cercheranno di render la vita difficile a Verstappen. Fra le tre “grandi” scuderie, poi, si sta insinuando una famelica Aston Martin, che potrebbe sparigliare gli equilibri costituiti negli ultimi anni. La stagione è difficile da prevedere, vedremo se la grande esperienza di Fernando Alonso riuscirà a stupire ancora i suoi “colleghi” più giovani…
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