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Finto cieco scoperto a Torino, percepiva sussidi statali da 30 anni

Un pensionato ottantenne residente a Ciriè, nella provincia di Torino, si è finto cieco per oltre trent’anni beneficiando di un’indennità a causa della sua presunta grave ipovisione.

Finto cieco scoperto a Torino

Come riportato da ANSA, il sostegno finanziario gli è stato garantito in base alla sua condizione di ipovedente, e si è protratto per decenni, fino a quando la sua situazione non ha subito un repentino e inaspettato cambiamento. Quattro anni fa, l’uomo è stato giudicato completamente cieco, segnando un’evoluzione significativa della sua salute visiva. Tuttavia, nonostante questa nuova diagnosi, la sua condotta quotidiana sembrava contraddire la sua presunta cecità. Difatti l’uomo era sorprendente autonomo nel compiere attività apparentemente impossibili per un non vedente.

Ad esempio, l’uomo finto cieco era solito recarsi al bancomat da solo, senza l’ausilio di alcun accompagnatore, e svolgere operazioni finanziarie senza alcuna difficoltà. Inoltre, si soffermava a leggere i manifesti mortuari affissi sui muri della città e si muoveva con disinvoltura per le strade di Ciriè. Questo comportamento, apparentemente incongruente con la sua presunta cecità, ha attirato l’attenzione delle autorità competenti.

Di fronte a tali segnalazioni e sospetti, le autorità hanno avviato un’indagine dettagliata sulla situazione dell’uomo. Dopo due lunghi anni di appostamenti, pedinamenti e analisi approfondite, gli investigatori hanno concluso che l’uomo non era affatto cieco come aveva dichiarato.

Le ripercussioni legali

Questo sconvolgente risultato ha portato alla denuncia dell’uomo per truffa aggravata. Il tribunale di Ivrea ha emesso un provvedimento per il sequestro preventivo di tutti i suoi beni. Tra i beni confiscati figurano circa 90.000 euro depositati sul suo conto corrente e un appartamento di sua proprietà situato nella periferia di Ciriè. Inoltre, sono stati avviati procedimenti legali contro due medici – uno della mutua e l’altro dell’ASL To4 – che avevano precedentemente attestato il presunto peggioramento delle sue condizioni di salute.

L’uomo anziano, conscio della gravità della situazione e dell’imminente battaglia legale che lo attende, ha deciso di affidarsi a un avvocato per difendere i suoi interessi e provare la sua innocenza. Tuttavia, le conseguenze potrebbero essere pesanti: potrebbe essere costretto a restituire l’intera somma ricevuta negli ultimi 34 anni oltre alla perdita dei suoi beni confiscati.

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Francesco Gervasio

Nato a Camerino, un piccolo comune universitario nelle Marche, ho frequentato l’istituto alberghiero di Cingoli, e sto ora seguendo un corso di laurea in Scienze Gastronomiche.

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