Da sempre il calcio attraversa problematiche legate al tifo, specialmente per quanto riguarda i gruppi più accaniti. Non solo i più famosi Hooligans inglesi, ma anche in Olanda c’è una tifoseria che qui in Italia ricordiamo bene, ma per i motivi sbagliati. Si parla del Feyenoord, che da anni crea problemi ai sostenitori avversari ma non solo, anche danneggiando strutture ed opere d’arte dal valore inestimabile. Non è un caso, infatti, che la Prefettura abbia imposto il divieto di trasferta a Roma ai tifosi olandesi. Ripercorriamo la (triste) storia di uno dei gruppi più “caldi” -inteso con accezione negativa- di sempre.
La nomea di tifosi non proprio pacifisti non arriva casualmente. I tifosi biancorossi si sono da sempre resi partecipi di scontri ed episodi a dir poco spiacevoli. In particolare con l’antisemitismo: la rivalità con l’Ajax nasce anche da questo. I lancieri, infatti, “discendono” dalla comunità ebraica di Amsterdam.
Iconica è la “battaglia di Bevewijk”, del marzo 1997. I gruppi ultras di Feyenoord e Ajax si diedero appuntamento in un’autostrada chiusa per lavori, l’A9, e se le diedero di santa ragione. Ci scappò pure un morto, un tifoso dell’Ajax; chi se lo sarebbe aspettato, in una vera e propria guerriglia con mazze, coltelli e martelli?
Più recente, del weekend appena trascorso, è un episodio che va addirittura ad interferire con il gioco. Feyenoord-Ajax, subito dopo il fischio d’inizio i tifosi di casa sparano così tanti fumogeni e fuochi d’artificio che l’arbitro deve sospendere la partita. Non solo, perché sul risultato di 1-2, i sostenitori hanno cominciato a lanciare oggetti in campo, colpendo anche Klaasen in testa, provocandogli una vistosa ferita.
Le autorità competenti, memore degli scontri e dei disordini provocati dai tifosi del Feyenoord in trasferta a Roma nel 2015, hanno preso provvedimenti. La Roma ha fatto partire tutto, vietando la trasferta, con buoni motivi, ai tifosi olandesi. La UEFA e i biancorossi hanno risposto con lo stesso metro, impedendo ai romanisti di andare a Rotterdam.
Tra il dire e il fare ci passa in mezzo di tutto: l’ultima esperienza con i tifosi del Francoforte a Napoli non è stata piacevole, per cui viene spontaneo chiedersi se vietare sia la cosa giusta. Questo lo si vedrà in futuro, ma di sicuro la violenza non è mai la risposta. Ed ecco perché determinati soggetti, definiti erroneamente tifosi, non possono più essere accostati al mondo del calcio.
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