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Fallout 5: come potrebbe essere il nuovo capitolo della serie?

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare di Fallout, in particolare della sua serie televisiva, in arrivo l’11 aprile in esclusiva su Amazon Prime Video. La serie, ambientata nella Zona Contaminata di Los Angeles, racconterà una storia inedita, e per questo Todd Howard ha dovuto supervisionare i lavori per evitare che venissero inclusi degli elementi che saranno presenti in Fallout 5.

Il game director lo ha affermato in un’intervista con Windows Central, dove ha detto che “ci sono stati momenti in cui ho dovuto dire ‘non fate questa cosa perché la faremo in Fallout 5‘. Non si tratta tuttavia della riduzione di una storia di Fallout esistente, semplicemente c’era da capire quale sarebbe stato il prossimo progetto legato al franchise e si dà il caso che sia una serie televisiva”. È improbabile dunque che Bethesda stia già lavorando sul prossimo capitolo della saga post-apocalittica (anche perché al momento dovrebbe essere alle prese con il supporto di Starfield e con lo sviluppo di The Elder Scrolls VI), ma quantomeno potrebbe star iniziando a rifletterci, vagliando idee e ipotesi di vario genere.

Le parole di Todd Howard, comunque, ci hanno fatto sognare: come potrebbe essere un Fallout di nuova generazione? Dove potrebbe essere ambientato? Che meccaniche di gioco potrebbe avere? Che storia potrebbe raccontare? Sognate con noi in questo editoriale su come potrebbe essere Fallout 5!

Fallout, dove siamo arrivati?

Prima di catapultarci nell’universo delle ipotesi e delle possibilità, facciamo il punto su dove si è fermata la serie di Fallout. L’ultimo episodio risale al 2018, quando Bethesda ha pubblicato Fallout 76. Un tentativo, quello dell’azienda del Maryland, di unire la formula single-player con delle meccaniche da MMO.

Le difficoltà, soprattutto durante le prime fasi dopo il lancio, sono state molte, con il progetto che non sembrava avere quegli elementi che avevano reso celebri i Fallout targati Bethesda. Il team di sviluppo ha però ascoltato i giocatori, e nel corso delle stagioni ha continuato ad aggiornare il titolo, introducendo nuovi elementi narrativi e migliorando la struttura multigiocatore. Oggi, di fatto, Fallout 76 è profondamente cambiato. Le sue espansioni hanno portato nel West Virginia post-apocalittico una quantità impressionante di contenuti, sempre rigorosamente gratuiti, che hanno permesso alla community di crescere e migliorare insieme. Ciò che a reso grande Fallout 76, a conti fatti, sono proprio i suoi giocatori, che dopo una prima fase da pieno Far West hanno iniziato a collaborare e ad aiutarsi per ricostruire l’Appalachia.

Prima di Fallout 76, bisogna ritornare al 2015, con il lancio di Fallout 4. Il quarto capitolo è molto più tradizionale, in piena continuità con la formula single-player delle produzioni Bethesda. Il gioco, seppur rappresenti un buon prodotto, non riesce ad arrivare ai livelli di Fallout 3 e New Vegas (che però è stato sviluppato da Obsidian Entertainment). Nonostante delle meccaniche GDR meno approfondite, comunque, Fallout 4 propone ai giocatori una Zona Contaminata ricchissima di missioni, luoghi da scoprire e personaggi da incontrare. La main-quest permette poi di plasmare la storia del Commonwealth con le proprie scelte, favorendo una delle principali fazioni presenti nell’area di Boston.

L’importanza di Starfield

Nonostante alla fine Fallout 76 sia riuscito a conquistarsi la fiducia dei giocatori, dubitiamo che Bethesda decida di percorrere nuovamente la via del multiplayer. È molto più probabile, invece, che opti per una produzione più tradizionale, che parta da quanto fatto con Fallout 3 e Fallout 4 e che si ispiri anche all’ultima produzione dello studio: Starfield.

L’odissea sci-fi di Constellation, infatti, presenta molti elementi in comune con la serie di Fallout, specialmente con l’ultimo capitolo in single-player. Il sistema di combattimento, la gestione degli avamposti, il loot e le opzioni di scassinamento: sono vari i punti di contatto tra le due proprietà intellettuali. È probabile quindi che Bethesda sfrutti quanto fatto con Starfield per migliorare alcuni aspetti di gioco di Fallout 5.

Dall’avventura fantascientifica potrebbe prendere spunto anche per delle meccaniche finora non presenti in Fallout, come la personalizzazione di un veicolo o la presenza di abilità sovrumane (magari scaturite dall’esposizione alle radiazioni). Immaginiamo poi che il nuovo episodio della saga post-apocalittica avrà un open world di dimensioni impressionati, forse non paragonabili alla vastità dell’universo di Starfield, ma comunque molto grandi. Crediamo che Bethesda torni, invero, a una formula più classica per la gestione del mondo di gioco. Vista l’accoglienza piuttosto tiepida dell’esplorazione spaziale di Starfield, è probabile che in Fallout 5 esploreremo un’unica mappa interconnessa, ricca di missioni secondarie e luoghi da scoprire ed esplorare.

Ci saranno dei collegamenti con la serie tv?

È molto più difficile, invece, provare a ipotizzare come potrebbe svilupparsi il comparto narrativo e dove potrebbe essere ambientato il tutto. Dopo Washington, il Mojave, il Commonwealth, il West Virginia e l’area di Los Angeles (che farà da sfondo alle vicende della serie televisiva), Bethesda potrebbe optare per una delle principali città degli Stati Uniti come New York, Chicago, Kansas City, Salt Lake City, Portland, Atlanta, New Orleans o Miami, inserendo anche le rispettive aree circostanti per mantenere alta la varietà di ambientazioni e luoghi d’interesse. In maniera più audace, sennò, potrebbe lasciare i confini americani ed esplorare le conseguenze della Grande Guerra nel mondo. Sulla falsariga di Fallout: London (una gigantesca mod di Fallout 4 ambientata a Londra, appunto), Fallout 5 potrebbe essere ambientato in Europa, o perché no, tra l’Unione Sovietica e la Cina.

Al momento è complesso anche provare a trovare dei possibili ponti con la serie televisiva, anche perché deve ancora uscire. È quantomeno possibile, comunque, che Fallout 5 presenti alcuni elementi in comune con la produzione di Amazon Prime Video, come dei riferimenti narrativi, dei nemici o dei semplici easter egg.

L’attesa sarà ancora lunga

Al momento, purtroppo, non possiamo fare altro che sognare. D’altronde Bethesda non ha ancora mostrato nulla sul nuovo progetto videoludico della serie post-apocalittica, che probabilmente vedrà la luce solo dopo il lancio di The Elder Scrolls VI. Calcolando che anche di lui non sappiamo praticamente nulla, potrebbe volerci ancora molto tempo per scoprire il futuro di Fallout.

Intanto però diteci: cosa vi piacerebbe vedere in Fallout 5? Che cosa vi aspettate dal futuro della saga? Guarderete la serie tv? Fatecelo sapere sulla nostra pagina Instagram! E non dimenticate di continuare a seguirci qui sulle pagine di Nasce, Cresce, Respawna per rimanere sempre aggiornati su tutto il mondo del gaming. Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche:

Riccardo Rizzo

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