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Expo 2030 figuraccia mondiale – “My names is Roma”

Expo 2030 – “My names is Roma” è l’errore grammaticale che si legge verso la fine del video pubblicato sul profilo Facebook del sindaco Roberto Gualtieri, che ha annunciato ufficialmente la candidatura della Capitale italiana ad ospitare l’Expo del 2030.

Expo 2030 – Il progetto e… la figuraccia

Nella didascalia che accompagna il video si legge: “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione. Il nostro obiettivo è fare della rigenerazione urbana il concetto centrale di Expo 2030”. E arrivati ad un minuto e ventisei secondi dall’inizio del video potrete facilmente notare l’errore grammaticale. “My names is Roma”, si legge nei sottotitoli in inglese che accompagnano le immagini e il parlato, che è invece in italiano. Nel video è “taggato” anche il Bureau International des Expositions (BIE), l’organizzazione incaricata di supervisionare l’organizzazione delle Esposizioni. A cui, ovviamente, deve essere arrivata la notifica col video e con tanto di errore. Insomma una figuraccia internazionale che certo non aumenta le possibilità che Roma venga selezionata.

Expo – Storia e precedenti in Italia

In caso di successo della candidatura di Roma, ricordiamo che l’Esposizione universale (o Expo) tornerebbe ad essere ospitata in Italia a “soli” 15 anni di distanza dall’ultima volta, a Milano nel 2015. Edizione di Milano che, al netto delle tante polemiche generate, è stata un successo sia economico che a livello di immagine. E, tra le esposizioni “ufficiali”, in Italia in passato si sono svolte altre due ulteriori edizioni dell’Expo. Nel 1906, proprio a Milano, fu dedicata ai trasporti. Mentre nel 1911 è stata la volta di Torino con “L’esposizione internazionale industria e lavoro”, voluta per i cinquant’anni dell’unità d’Italia.

Ma, come detto, non tutte le edizioni di questa manifestazione sono “ufficiali”, ovvero riconosciute dalle BIE. Quella dell’Expo è in realtà una storia lunga 164 anni. La prima Esposizione universale riconosciuta fu quella di Londra del 1851, conosciuta anche come la Great Exhibition. Questa manifestazione nacque da un’intuizione del Principe Alberto, marito della Regina Vittoria: la volontà dell’impero britannico era quella di mostrare al mondo la sua potenza industriale. Fra i partecipanti mancava l’Italia, non ancora una Nazione, ma c’erano il Granducato di Toscana e lo Stato pontificio.

Ma forse l’Expo più famoso di tutti i tempi fu quello di Parigi del 1889, visitato da 32 milioni di persone. Per il centenario della Rivoluzione francese gli organizzatori approvarono la costruzione di una torre in ferro di 324 metri, proprio la Torre Eiffel. Doveva essere smontata dopo la manifestazione ma invece è ancora oggi simbolo di Parigi e della Francia.

Più recentemente è stato scelto di organizzare le Expo solo una volta ogni cinque anni, per ridurre le spese dei Paesi partecipanti. La durata massima di una Esposizione universale è di 6 mesi.

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di Domenico Scala

Domenico Scala

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