Sport

Euro 2028, cosa manca all’Italia e perché deve candidarsi

Il tempo è quasi finito. Mancano meno di quattro mesi al 23 marzo 2022, scadenza per le comunicazioni di interesse relative all’organizzazione dell’Europeo di calcio 2028. L’Italia temporeggia: Gravina ha confermato che l’idea di candidarsi c’è. La Vezzali, sottosegretaria allo sport, ha invece dichiarato “Se l’Italia si candida, si candida per vincere”.

Servono stadi “europei”

Per portare avanti con convinzione la candidatura come paese ospitante per l’Europeo 2028, all’Italia non basta la solida capacità organizzativa, dimostrata anche la scorsa estate nelle quattro partite di Euro 2020 giocate a Roma. C’è anche bisogno di più impianti che siano conformi ai requisiti UEFA: ne serve almeno uno da 60mila posti, uno da 50mila, quattro da 40mila e tre da 30mila.

Gli impianti attualmente a norma sono tre: l’Olimpico di Roma, l’Allianz Stadium di Torino e il progetto del nuovo San Siro di Milano, che per il 2028 dovrebbe essere realisticamente pronto. Tuttavia, questi non bastano: con l’Artemio Franchi di Firenze che potrebbe “approfittare” dei fondi del “Piano strategico grandi attrattori culturali”, con un ammodernamento del “Maradona” di Napoli e il prosieguo del progetto del Bologna, guidato dal presidente rossoblù Caputo, si arriverebbe ad un’offerta sicuramente più interessante.

Sfruttare il fondo Pnrr

Servono comunque più stadi per ospitare l’Europeo, e qualcuno si è già mobilitato. Si è anche parlato dello stadio Flaminio di Roma: impianto attualmente in totale disuso, ma che potrebbe avere i requisiti per accedere ad un altro fondo del Pnrr, che ha stanziato 700 milioni di euro.

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, invece, hanno parlato della possibilità di investire sul “Barbera” per rimodernarlo. La situazione è ancora in evoluzione ed è presto per fare previsioni, ma sicuramente c’è voglia di andare fino in fondo ad ogni questione.

Italia, ecco perché candidarsi a Euro 2028

Uno studio dell’università “La Sapienza” di Roma e del centro studi della Federcalcio ha analizzato l’impatto economico delle quattro partite di Euro 2020 disputate a Roma.

Secondo questa analisi, i quattro match hanno garantito un introito per il turismo di Roma pari a 25,8 milioni di euro. Nella capitale italiana sono arrivati 33mila turisti stranieri e il 59,2% dei 55.795 biglietti venduti è stato comprato all’estero, nonostante la pandemia. Un’altra stima riguarda i posti di lavoro annualmente generati dalla manifestazione: si parla di circa 9762 nuovi impieghi.

Un’eventuale candidatura ad Euro 2028 porterebbe sicuramente più introiti, perché proiettata, si spera, in un futuro senza pandemia.

 

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di Federico Minelli

Redazione NCI

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