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Un esame del sangue potrebbe individuare il tumore al pancreas prima che si diffonda

Il tumore al pancreas è una delle neoplasie più difficili da trattare, con un tasso di sopravvivenza ancora molto basso. Ogni anno si registrano quasi 14.000 nuove diagnosi. La malattia viene spesso scoperta in stadi avanzati, quando le possibilità di intervento sono limitate. Tuttavia, un nuovo test del sangue potrebbe cambiare le prospettive per la diagnosi precoce. Pubblicato su Science Translational Medicine e sviluppato dai ricercatori dell’Oregon Health & Science University, il test si basa su nanosensori capaci di individuare specifiche proteine nel sangue.

Come funziona il test

Segnalando così la presenza del tumore prima che si diffonda, questo metodo, noto come Pac-Mann (Protease-ACtivated MAgnetic NaNosensor), potrebbe rappresentare un’importante svolta nella lotta contro la malattia. Il metodo sfrutta l’attività di alcune proteasi, enzimi prodotti dalle cellule tumorali per degradare i tessuti circostanti e favorire la crescita del tumore. Tra queste, un ruolo chiave è svolto dalle metalloproteinasi della matrice (MMPs). Entrando nel circolo sanguigno possono essere rilevate dal test.

Per sviluppare Pac-Mann, gli scienziati hanno analizzato campioni di sangue provenienti da 356 persone, suddivise tra pazienti con adenocarcinoma pancreatico, individui con patologie pancreatiche non tumorali e soggetti sani, come riportato da la Repubblica. I risultati hanno mostrato una sensibilità del 98% e una specificità del 73%, parametri che migliorano ulteriormente quando il test viene combinato con il biomarcatore CA 19-9, già utilizzato in ambito clinico. In particolare, questa combinazione ha permesso di identificare l’85% dei tumori in stadio iniziale, una percentuale significativa per una malattia così difficile da individuare nelle fasi precoci.

Un possibile strumento di screening?

Oltre all’efficacia, il test ha un ulteriore vantaggio: il suo basso costo. Ogni analisi costerebbe solo pochi centesimi di dollaro, rendendolo accessibile anche nei Paesi con risorse sanitarie limitate. Questo apre la possibilità di uno screening su larga scala per intercettare la malattia prima che si diffonda. Nonostante i risultati promettenti, gli esperti sottolineano che il test è ancora in fase sperimentale e servono ulteriori studi prima che possa essere integrato nella pratica clinica. Attualmente, non esistono esami del sangue approvati per la diagnosi precoce del tumore al pancreas, e qualsiasi nuova tecnologia deve superare rigorosi test di validazione prima di essere impiegata nella routine medica. Se confermato, però, Pac-Mann potrebbe rappresentare un passo avanti fondamentale nella diagnosi e nella gestione del tumore al pancreas, offrendo nuove speranze ai pazienti e ai medici che combattono contro questa patologia.

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Articolo di Cristoforo Candela
Redazione NCI

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