Eriksen sta lentamente tornando alla normalità: dopo alcuni allenamenti con l’Odense e con l’Ajax, il danese ha firmato un contratto con il Brentford, pronto a giocarsi le sue carte per essere convocato ai Mondiali in Qatar. Ma, visto il defibrillatore sottocutaneo impiantatogli dopo il malore del 12 giugno, è sicuro esporlo ad altri rischi?
Stando a quanto riportato dal “The Times“, il regolamento della competizione FIFA è molto meno rigido rispetto a quello per esempio vigente in Italia. Infatti, mentre il CONI vieta la disputa di attività agonistica a livello professionistico con un defibrillatore impiantato, la federazione del calcio ammette all’attività agonistica anche i giocatori come Eriksen.
Di base, spiega sempre il quotidiano inglese, la FIFA chiede alle varie nazionali partecipanti all’evento la conferma del superamento della valutazione medica. Ovviamente, questi accertamenti medici prevedono anche controlli cardiaci, quelli più delicati per il caso in questione. La federazione di Nyon non pone però assolutamente il veto in caso di problematiche e/o patologie.
Infatti, la FIFA lascia la decisione finale alla federazione di appartenenza del giocatore, nonché allo stesso calciatore; in pratica, se te la senti di giocare comunque puoi farlo, anche se potrebbe essere potenzialmente molto pericoloso. Vuoi vedere che stavolta siamo più “avanti” noi in Italia su questo ambito?
Ovviamente la Danimarca, nella persona del suo CT Kasper Hjulmand, vorrebbe inserire nella rosa per Qatar 2022 anche l’ex Inter, in quanto sarebbe una vera e propria arma tattica in più a disposizione; il neo giocatore del Brentford garantisce geometrie nel centrocampo, nonché un fraseggio al massimo a due tocchi. Certo, la Danimarca quest’estate è arrivata alla semifinale dell’Europeo senza il suo giocatore di maggior qualità, ma ritrovarlo farebbe molto comodo.
Tuttavia, bisognerà aspettare e rispettare la volontà del giocatore, che potrebbe benissimo dire di no, anche se il fatto che Eriksen si sia trovato una nuova squadra sembra portare in direzione contraria; probabilmente vorrà mettersi in vetrina per potere aiutare la Danimarca a dicembre.
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Di Elia Mascherini
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