Attualità

Energia dalla cacca di mucca: scoperta inglese

Un gruppo di agricoltori britannici sta trasformando la cacca di mucca in energia, sotto forma di batterie AA. Fantascienza? No, una sudicia realtà!

Energia da cacca di mucca: come?

La batteria ricaricabile potrebbe essere una parte della soluzione energetica rinnovabile britannica, poiché 1 kg di feci di mucca può produrre 3,75 kwh di elettricità: energia sufficiente per alimentare un aspirapolvere per cinque ore o per stirare per 3,5 ore.

La cooperativa casearia Arla ha sviluppato le batterie con l’esperto di batterie GP Batteries. Essa sostiene che l’energia creata dai rifiuti di una singola mucca potrebbe alimentare tre famiglie per un anno. Di conseguenza, la sua mandria di 460.000 bovini potrebbe alimentare 1,2 milioni di case nel Regno Unito, un risultato incredibilmente sorprendente.

Avere una fonte di energia affidabile e coerente, come la cacca di mucca – di cui Arla produce più di 1 milione di tonnellate all’anno – è importantissimo. Essa potrebbe fornire nuove opportunità per alimentare case e trasporti grazie agli escrementi, che vengono trasformati in energia tramite un processo chiamato digestione anaerobica.

I testimoni dell’innovazione

L’agricoltore di Arla Neil Ridgway ha dichiarato: “C’è così tanto potenziale per innovazioni come la digestione anaerobica per contribuire al fabbisogno di energia rinnovabile del Regno Unito. Questo ridurrebbe le emissioni delle fattorie con qualcosa di prontamente disponibile nelle nostre fattorie: feci. Nella mia fattoria, utilizziamo già l’energia prodotta dal liquame bovino per alimentare tutta la nostra tenuta. Però questo potrebbe andare molto oltre. Siamo persino in grado di utilizzare il sottoprodotto del processo come fertilizzante naturale sulla nostra terra e quindi chiudere il cerchio: è una situazione vantaggiosa per tutti”.

Durante il processo di digestione anaerobica, la materia organica come i rifiuti animali si scompone per produrre biogas e biofertilizzante. Questo processo avviene in assenza di ossigeno in un serbatoio sigillato e privo di ossigeno chiamato digestore anaerobico e il prodotto finale è il biogas. Una volta che il biogas viene pulito, viene portato in un’unità di cogenerazione, dove viene utilizzato per generare energia rinnovabile. Il prodotto finale è un fertilizzante naturale ricco di sostanze nutritive, a emissioni ridotte, che può essere rimesso sul terreno per aiutare a nutrire il suolo.

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Di Ceresoli Stefano

Redazione NCI

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