Soldato Israele idf (@shuttertock)
La Puglia e l’Emilia-Romagna hanno interrotto ogni rapporto di tipo commerciale con Israele. Scoppia la polemica.
Inizialmente è stata presentata al Consiglio regionale una mozione per interrompere qualsiasi rapporto commerciale con Israele. In seguito, il Consiglio comunale di Bari approva l’ordine del giorno, con il quale:
“L’amministrazione dichiara non gradita, anche per le prossime edizioni della Fiera del Levante e nei Saloni specializzati, la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di Israele, o di suoi rappresentanti, sino a quando non porrà fine all’intervento militare nella Striscia di Gaza e alla violazione dei diritti umani della popolazione civile”
È poi intervenuto anche il Presidente della Regione Michele Emiliano, il quale si è espresso attraverso un video sui social, in cui:
“A causa del genocidio di inermi palestinesi in atto da parte del governo Netanyahu” ha invitato “tutti i dirigenti e dipendenti della Regione, delle sue Agenzie e delle società partecipate a interrompere ogni rapporto di qualunque natura con i rappresentanti istituzionali del suddetto governo e con tutti quei soggetti a esso riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di organizzare iniziative per far cessare il massacro dei palestinesi nella Striscia di Gaza“
Emiliano ha poi specificato che questa presa di posizione è rivolta a Netanyahu e non al popolo israeliano.
A seguito di questa lettera con cui Emiliano ha invitato i dipendenti dell’Ente ad interrompere ogni rapporto commerciale con Israele, è intervenuto anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si è espresso in questo modo a RaiNews24:
“La disponibilità ad accogliere in particolare i bambini è un’altra cosa, ma le decisioni di politica estera non sono quelle che prendono i presidenti di regione, non è loro competenza”
Anche i parlamentari pugliesi di Forza Italia hanno espresso il loro disappunto per le parole espresse dal Presidente della Regione Puglia:
“Anche su questioni di politica estera, nelle quali le Regioni non hanno alcuna competenza, Emiliano fa sciacallaggio puro. Siamo tutti uniti nel dolore per quanto sta accadendo a Gaza, ma esortare i dipendenti regionali a interrompere i rapporti con Israele è una mossa populista e priva di significato istituzionale”
Recentemente, anche l’Emilia-Romagna ha deciso di prendere posizione riguardo ai suoi rapporti con Israele, attraverso una lettera che il presidente della Regione Michele de Pascale ha inviato alla giunta, a tutti i direttori generali e ai dirigente della Regione e delle agenzie regionali a essa correlate:
“A fronte delle gravissime violenze in atto nella Striscia di Gaza, che continuano a colpire duramente la popolazione civile, come dimostrano anche i drammatici eventi degli ultimi giorni a Rafah, e in considerazione del procedimento avviato dalla Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, vi invito a interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del suddetto governo e con tutti i soggetti a esso direttamente riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato.
“Ciascuno di noi è chiamato a fare quanto è nelle proprie possibilità, nel pieno rispetto delle leggi e delle competenze costituzionali, per contribuire a fermare le violenze in corso” ha sottolineato ancora Pascale, ricordando che “questa posizione è assunta nei confronti dell’attuale governo israeliano, non del popolo israeliano, né tantomeno delle persone di religione ebraica e delle comunità ebraiche presenti in Emilia-Romagna, da sempre protagoniste del dialogo interreligioso e dell’impegno contro ogni forma di violenza. La nostra Regione ha promosso con tutte le proprie forze la pace tra israeliani e palestinesi, ha condannato senza ambiguità le organizzazioni terroristiche come Hamas, il massacro del 7 ottobre e ha chiesto la liberazione degli ostaggi” e “coerente con i valori della Costituzione Repubblicana, contrasta ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione, ovunque si manifestino”
Scritto da: Gaia Cobelli
Fonti: 24Emilia, Corriere di Bologna, L’Espresso, tgcom24, TRMNetwork.
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