Elio segna il peggior debutto Pixar di sempre

Il nuovo film animato di Pixar e Disney, “Elio”, sta incontrando difficoltà a ottenere risultati significativi al botteghino. Dopo sette giorni dal debutto nelle sale, la pellicola ha totalizzato 35 milioni di dollari a livello globale, 21 milioni negli Stati Uniti e 14 milioni nel resto del mondo. Un risultato che segna il debutto più debole nella storia dello studio Pixar.

Per avere un termine di paragone, “Elemental” — uscito nel 2023 e ora disponibile su Disney+ — aveva registrato un’apertura da 44,5 milioni di dollari nel primo weekend. Nonostante la partenza poco brillante, il film riuscì comunque a riscattarsi nel tempo, arrivando a sfiorare i 500 milioni di dollari a livello mondiale. È probabile che in casa Pixar si speri in un percorso analogo anche per Elio.

Elio in difficoltà, gli altri successi Pixar non si fermano

Se “Elio” sta faticando al botteghino, in passato Pixar ha saputo raccogliere risultati decisamente più brillanti. Basti pensare a “Inside Out 2”, che al momento della sua uscita aveva incassato ben 295 milioni di dollari nel primo fine settimana, confermandosi come uno dei migliori debutti nella storia dell’animazione Disney-Pixar.

Per Elio, però, non tutto è ancora scritto. Alcuni mercati importanti devono ancora aprirsi alla distribuzione del film, tra cui Giappone, Spagna e soprattutto la Cina, da sempre cruciale per gli incassi internazionali. Il pubblico asiatico, in particolare, potrebbe riservare un’accoglienza più calorosa al nuovo progetto Pixar, contribuendo a migliorare il bilancio globale nelle prossime settimane. Inoltre, con l’arrivo della stagione estiva e le scuole chiuse, il film potrebbe beneficiare della maggiore affluenza di famiglie e bambini in cerca di intrattenimento durante le vacanze.

Nonostante queste possibilità di recupero, l’esordio rimane ben al di sotto delle aspettative iniziali. Un risultato che conferma ancora una volta come il mercato dell’animazione, anche per marchi storici come Pixar, sia oggi più competitivo e incerto che mai.

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Articolo di Damiano Longo