di Redazione Network NCI

Il prossimo capitolo della saga di Dune potrebbe stravolgere le aspettative del pubblico con un cambio radicale nel cast protagonista. Secondo le recenti indiscrezioni dell’insider Jeff Sneider, “Dune: Messiah” potrebbe ridurre drasticamente i ruoli di Timothée Chalamet e Zendaya, lasciando spazio ad altri personaggi centrali nella storia.

Fonti anonime riportate dall’insider sostengono che Zendaya (Chani) avrà un ruolo molto marginale nella pellicola e che persino Timothée Chalamet (Paul Atreides) potrebbe non essere più il fulcro narrativo del film. Al loro posto, il film potrebbe puntare su personaggi secondari destinati a diventare centrali nel nuovo capitolo, come Alia Atreides, interpretata da Anya Taylor-Joy, o il misterioso Ghola, possibile ritorno per Jason Momoa.

Florence Pugh, già introdotta in “Dune: Parte II” nel ruolo della principessa Irulan, avrà presumibilmente uno spazio più rilevante, mentre Momoa — apparso nel primo film nei panni del guerriero Duncan Idaho — potrebbe tornare in scena sotto forma di clone (il cosiddetto “ghola”) donato a Paul.

Dune Messiah: Una scelta coerente con il romanzo

Chi ha letto Messiah of Dune sa che il romanzo cambia profondamente il focus narrativo rispetto ai volumi precedenti: Alia, sorella di Paul, diventa una figura centrale, mentre personaggi come Irulan e Chani assumono un ruolo più marginale. In quest’ottica, quindi, le indiscrezioni non sembrano del tutto fuori luogo, ma potrebbero creare scompiglio tra i fan della trasposizione cinematografica, affezionati alla storia d’amore tra Paul e Chani, che nel secondo film ha subito una brusca rottura.

Queste voci, al momento non confermate né smentite dalla produzione, aprono a diverse ipotesi sul futuro della saga. Se confermate, queste scelte aprirebbero a un film dal respiro narrativo diverso, più complesso e meno centrato sull’eroe tradizionale. Una trasformazione che, se da un lato potrebbe deludere chi si attendeva un ulteriore sviluppo del legame tra Paul e Chani, dall’altro promette una maggiore fedeltà all’opera originale e l’introduzione di tematiche ancora più profonde.

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Articolo di Damiano Longo

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