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Destiny 2: ban senza precedenti nella storia del gaming, con multa da 500.000 $

Si è recentemente concluso, a favore di Bungie, un processo che vedeva la software house scontrarsi con un giocatore di Destiny 2 che, però, faceva uso di cheat. La pena inflitta all’imputato è la più grande punizione mai subita da un cheater: oltre a pagare un risarcimento totale di 500.000 $, non gli è più permesso giocare ad alcun gioco sviluppato o pubblicato da Bungie!

Destiny 2: quando la brama di vittoria sfocia in oltraggio

Quando le skill mancano, molti videogiocatori, pur di aumentare il contatore di partite vinte, fanno uso di software esterni illeciti creando così il fenomeno del cheating. I cheaters, soprattutto negli ultimi anni, rappresentano una vera e propria piaga della società videoludica, che rovina lo spirito competitivo di molti giochi oltre a molte delle nostre sessioni di gioco online. Per ovviare a ciò, molte software houses stanno lavorando a sistemi di anti-cheat sempre più sofisticati. Alcune volte però, oltre ad una sospensione dell’account, si sfocia nella disputa legale. Come nel caso concluso da poco che vedeva Bungie contro Luca Leone, un cheater di Destiny 2.

Leone, secondo la sentenza del processo, avrebbe violato i diritti d’autore relativi a Destiny 2 dei quali Bungie è proprietaria. La violazione principale consiste nell’uso di un “cheat software” che andrebbe a modificare il codice del gioco, violando appunto del materiale protetto da diritto d’autore. C’è inoltre l’aggravante dell’incalcolabile quantità di volte che questo programma è stato aperto, dato che “ogni uso costituisce un’elusione indipendente delle misure tecnologiche” che controllano l’accesso al gioco. Il cheater avrebbe anche creato diversi account per bypassare precedenti ban, andando così a compiere ulteriori violazioni. A ciò si aggiungono anche alcune minacce mosse verso alcuni dipendenti.

Pena esemplare o troppo severa?

È stato stimato che le violazioni compiute, tra uso di cheat e creazione di nuovi account, siano almeno 100 ed ognuna consiste in un danno di 2000 $. Inoltre,  Leone non potrà avvicinarsi più di 300 metri da qualsiasi sede Bungie ed abitazione dei dipendenti oltraggiati. Il risarcimento totale, comprendendo sia i danni ai dipendenti che a Bungie, varrebbe quindi 500.000 $ ma non è l’unica punizione subita.

Il cheater, infatti, non potrà più “ottenere, scaricare, copiare, riprodurre, trasmettere in streaming o interagire in altro modo con i giochi di Bungie“. Dovrà poi ovviamente eliminare tutti i file relativi ai cheat che aveva installato sul suo computer. Non potrà nemmeno più mostrare sui suoi profili social, qualsiasi esso sia, alcun contenuto correlato a Destiny 2 o ai software illeciti utilizzati.

Vi sembra una buona punizione o è troppo severa? Questo farà sì che icheater penseranno 2 volte prima di imbrogliare? Fateci sapere la vostra su Nasce, Cresce, Respawna e continuate a seguirci per altre news dal mondo del gaming!

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Loris Carbone

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