Sembra che siano in arrivo alcuni cambiamenti in Serie A per quanto riguarda il Decreto Crescita. Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il Pd starebbe studiando un emendamento per rivoluzionare il metodo. La nuova proposta porterebbe l’ingaggio minimo per ottenere vantaggi fiscali sugli acquisti dall’estero a di 2 milioni di euro. Così facendo però, la norma avvantaggerebbe soltanto i grandi club; sarebbero già 14 su 20 le squadre contrarie a questa rivoluzione…
La norma su cui si sta discutendo potrebbe avere risvolti tutt’altro che positivi. L’iniziativa portata avanti dal senatore del Pd Tommaso Nannicini, come scrive La Gazzetta dello Sport, vorrebbe rivedere la norma che defiscalizza del 50% gli ingaggi degli stranieri, proponendo di negare la possibilità di usufruirne se l’ingaggio è rappresentato da una cifra al di sotto dei 2 milioni di euro lordi. Eventualmente, le grandi squadre, a cui non mancano gli ingaggi al di spora di questa cifra, potranno continuare a godere di un vantaggio fiscale, mentre per le medio-piccole il colpo sarebbe durissimo.
L’emendamento ha già trovato l’appoggio di FIGC e Assocalciatori ed è stato così motivato:
“Per come ha trovato finora applicazione, il Decreto crescita genera effetti distorsivi depauperando la crescita dei talenti italiani. In questi giorni si parla molto di ‘azzurri, vivai e nuovi talenti’ che non crescono per la nostra Nazionale: eliminare questa norma sarebbe già una prima positiva risposta alla crescita e allo sviluppo dei calciatori italiani nell’interesse generale di tutto il sistema calcistico Nazionale”.
Serie A (@Shutterstock)
Il provvedimento però, sta già facendo discutere, e probabilmente, lo farà a lungo. Intanto, il documento dovrebbe essere valutato in Commissione nei prossimi giorni, ma sembra che sia anche già stato inviato alla Lega Serie A. E la maggior parte dei club, venuti a conoscenza della proposta, sarebbero tutt’altro che d’accordo: su 20 società, infatti, 14 si sarebbero già dichiarate contrarie al cambiamento. In effetti, come anticipato, il provvedimento andrebbe solamente ad aumentare il gap, già enorme, tra le grandi e le piccole squadre. Inoltre, sarebbe controproducente penalizzare le medio-piccole società che, ad oggi, sono quelle che danno più spazio ai giovani italiani.
Sul possibile provvedimento si è espresso l’a.d. del Bologna Claudio Fenucci, il quale ha affermato, stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport:
“La rimozione del trattamento fiscale sul Decreto crescita sarebbe una risposta puramente demagogica a un problema di carattere strutturale, visto che con l’introduzione del provvedimento il minutaggio degli stranieri in Serie A è salito appena del 3%, dal 63 a 66%, in linea con il trend di crescita degli stranieri in tutti i campionati. Quindi non ha penalizzato i giovani italiani. Se poi fosse posta una soglia che garantisse i vantaggi fiscali solo per gli ingaggi molto elevati, questa rappresenterebbe un fattore distorsivo all’interno della competizione”.
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