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Dark Souls III: 7 anni fa sorgeva la Fiamma Sopita

di Erik Veronese

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Quando nel lontano 2009 FromSoftware pubblicò Demon’s Souls, capostipite di un intero sottogenere, probabilmente non pensava che il titolo sarebbe diventato un vero e proprio cult, capace di dare vita a una serie di rara bellezza. La pietra che però ha posto le fondamenta per il successo è Dark Souls, capolavoro che ha dato origine a una delle trilogie più amate del panorama videoludico. A concludere il trittico, dopo un secondo capitolo non completamente riuscito, è Dark Souls III, un titolo pensato per mettere un punto memorabile a una saga dalle atmosfere leggendarie. In occasione del suo settimo compleanno, noi di Nasce, Cresce, Respawna vogliamo raccontarvi un titolo che in molti avranno amato e, probabilmente, a tratti odiato: Dark Souls III.

L’inizio della fine di un viaggio

“Si chiama Lothric, questa terra, ove convergono le terre transitorie dei Signori dei Tizzoni. Nel viaggio verso nord, i pellegrini scoprono che le antiche profezie sono vere. “Il fuoco svanisce e con esso i troni dei Signori”. La campana suona quando il Fuoco non può essere vincolato e gli antichi Signori dei Tizzoni si risvegliano dalla sepoltura. In verità, però… i Signori abbandoneranno i proprio troni e la Fiamma Sopita sorgerà”.

L’incipit di Dark Souls III, come quello dei suoi predecessori, è emblematico e nella sua ermeticità descrive eloquentemente il viaggio che i giocatori intraprenderanno. In linea con i suoi predecessori, anche nel terzo capitolo della serie ci ritroviamo a fronteggiare nemici ostici e una minaccia che porta nuovamente l’aspetto del Fuoco. Dei dimenticati ed Eroi caduti in disgrazia sono solo alcuni dei pericoli che la Fiamma Sopita dovrà fronteggiare, morendo e risorgendo ancora e ancora.

Nelle lande di Lothric, in cui convergono le terre transitorie dei Signori della Cenere, un non-morto dovrà vincolare il fuoco, fronteggiando l’Era dell’Oscurità. La Fiamma Sopita si troverà ad affrontare i Signori dei Tizzoni, portandoli ad adempiere il loro inderogabile compito, e a duellare contro una delle più grandi minacce che Lothric abbia visto. Queste sono le premesse che anticipano il cammino di ogni Fiamma Sopita in Dark Souls III; preludi che presto si trasformano in trame e sottotrame sviluppate magistralmente da Miyazaki e FromSoftware, mettendo un punto agli innumerevoli cicli.

Dark Souls III, un titolo che coniuga accessibilità e autorialità

Il capitolo conclusivo della trilogia è la perfetta sintesi dell’esperienza raccolta da FromSoftware durante gli anni; Dark Souls III è infatti un titolo cauto, meno audace di Bloodborne, ma che vanta di una solidità granitica. L’ultima perla della saga non tocca i picchi di game design raggiunti da Dark Souls, ma si articola in una serie di aree ben congeniate, pensate anche per i neofiti. Forse, il grande merit0 di Miyazaki è stato rendere Dark Souls III il titolo più accessibile della saga, senza andare ad intaccarne la complessità; anche a Lothric, infatti, troviamo dei nemici ostici e dei boss che, più di qualche volta, ci faranno perdere le staffe, ma quasi mai usciremo scoraggiati. Anche la trama risulta meno criptica se lo si paragona ai suoi predecessori, ma ciò non ne corrompe la profondità.

 

dark souls

 

L’abilità della software house nipponica e di Miyazaki è stata proprio nel confezionare un’opera fruibile alla maggior parte del pubblico, pur mantenendo gli altissimi standard autoriali. Come detto, Dark Souls III risulta sì ostico, ma rimane godibile anche ai casual gamer; la trama del titolo rimane ovviamente celata dalla nebbia, ma può essere ben compresa anche senza analizzare minuziosamente le descrizioni degli oggetti. Non è un caso, dunque, se questo terzo e ultimo capitolo ha messo d’accordo la maggior parte dei fan, riacquistando la fiducia dei giocatori più hardcore e catturando a sé una nuova fetta di pubblico.

Auguri Dark Souls III

Questo ultimo capitolo della saga è senza ombra di dubbio il più maturo, e costituisce altrettanto indubbiamente la migliore conclusione per un brand che ha segnato la storia videoludica. È per questo motivo che noi di Nasce, Cresce, Respanwa vogliamo ricordare Dark Souls III nel suo settimo anniversario; un’opera adulta, granitica che mette fine ai cicli iniziati nel 2011 migliorando gran parte degli aspetti proposti dai suoi predecessori. Insomma, Miyazaki con Dark Souls III omaggia l’intera serie, facendolo anche all’interno del titolo pur non cadendo nel mero citazionismo, dandole una degna conclusione, vincolando (quasi personalmente) per l’ultima volta la Fiamma.

Voi avete giocato a questo titolo? Pensate che sia il migliore della trilogia? Per rimanere sempre aggiornati sul mondo del gaming, continuate a seguirci su Nasce, Cresce, Respawna.

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