Negli ultimi giorni, la politica italiana sta attraversando una nuova crisi. La sfiducia del M5S ha portato il Presidente del Consiglio Mario Draghi a chiedere le dimissioni, poi rifiutate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tenendo conto di questa situazione, la possibilità di andare alle elezioni anticipate risulta quindi uno degli scenari più accreditati, e in questo articolo tenteremo di dare una risposta alla domanda “Quando si potrebbe andare a votare?“.
Il 20 luglio sarà una data decisiva per le sorti del Governo; Draghi presenzierà davanti alle Camere in attesa dell’esito dei ragionamenti condotti. Tra i risultati possibili, nel caso in cui la fiducia nell’esecutivo non dovesse essere confermata, l’opzione più accreditata risulta essere il ritorno alle elezioni in maniera anticipata. La fine della legislatura risulta, al momento, a marzo 2023, ma vista la complessità della situazione, potremmo andare al voto addirittura a settembre.
Nel momento in cui le Camere decidessero di concludere anticipatamente il mandato del Presidente del Consiglio, la data prestabilita per il voto dovrebbe essere il 25 settembre. Questa deriva da una particolare esigenza: difatti, tra lo scioglimento del Senato e della Camera dei Deputati è necessario che passino da un minimo di 60 giorni a un massimo di 70. Inoltre, questa previsione sarebbe plausibile solamente nel caso in cui il prossimo 20 luglio, il Governo dovesse cadere.
Secondo quanto riportato da “il Giornale“, nessun partito avrebbe escluso la possibilità delle elezioni e i partiti dell’opposizione sono stati i primi a sbilanciarsi nel caso in cui il M5S non riconfermasse la fiducia al Governo. Il segretario della Lega Salvini ha dichiarato: “Basta con litigi, minacce e ritardi, parola agli italiani“.
Per il partito sarebbe dunque meglio tornare al più presto alle elezioni. A detta a loro, infatti, il nuovo Governo durerebbe poco tempo a causa delle incomprensioni interne; anche il Partito Democratico e il suo segretario Enrico Letta si trovano d’accordo sul ritorno alle urne. Quest’ultimo ha dichiarato: “Non è per ricatto o per ripicca che diciamo che cade tutto e si va al voto. È la logica delle cose“.
Le elezioni, come abbiamo detto, non sono una certezza. Le camere, infatti, potrebbero scegliere di non far cadere il Governo e continuare quindi fino a marzo 2023. In questo caso, sono diversi i fattori determinanti. Innanzitutto il Movimento 5 Stelle dovrebbe decidere di ritrattare la propria fiducia al Governo e in seguito, lo stesso Draghi potrebbe scegliere di ritirare le proprie dimissioni.
Un altro scenario possibile sarebbe la formazione di un nuovo Governo, rimuovendo i grillini dalla maggioranza. I maggiori sostenitori di quest’ultimo quadro si sono rivelati essere Berlusconi e Matteo Renzi; il leader di Forza Italia si è schierato affermando: “I numeri consentono di continuare a governare in ogni caso“.
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