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Creato il visore per realtà aumentata che consente di “vedere” attraverso gli oggetti!

di Francesco Ferri

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Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston ha sviluppato X- AR, degli speciali occhialini da applicare su un visore per realtà aumentata che consentono di individuare un oggetto oltre un ostacolo. In particolare gli oggetti da individuare devono essere dotati di una precisa etichetta a radiofrequenza che consentirebbe di essere avvistati anche se contenuti in una scatola o coperti da altri elementi. Si tratta di un’invenzione decisamente interessante perché potrebbe aprire le porte a sviluppi futuri per niente scontati…

Il visore

Gli speciali occhiali funzionano individuando gli oggetti indicati tramite un sottilissimo chip dotato di antenna. Indossati gli occhiali, infatti, l’utente visualizza sullo schermo un menù dove poter selezionare l’oggetto da cercare. Una volta selezionato, il visore emetterà un segnale WI-FI in grado di attivare la speciale etichetta RFID (indentificazione a radiofrequenza) nel raggio di tre metri. Il chip contenuto nell’oggetto risponderà emettendo a sua volta un segnale che potrà raggiungere il visore anche se trasmesso dall’interno di una scatola.

 

Come funziona il visore

Per individuare la precisa ubicazione dell’oggetto all’interno della stanza il visore sfrutta la medesima tecnologia utilizzata dagli aerei per rilevare la planimetria a terra: il radar ad apertura sintetica. Attraverso la sua antenna il visore può effettuare delle misurazioni da diversi punti di osservazione nel mentre che l’utente si muove all’interno della stanza. In questo modo è in grado di sviluppare una mappa dell’ambiente e determinare la posizione di un oggetto al suo interno. Quando l’oggetto ricercato è stato correttamente individuato si forma una sfera trasparente attorno alla sua posizione, in modo che l’utente possa vedere dove sia collocato precisamente. E non si ferma qui: il visore è in grado di proiettare la traiettoria per raggiungere quel determinato oggetto sotto forma di passi sul pavimento, che possono aggiornarsi in tempo reale in base ai movimenti dell’utente.

Le difficoltà del progetto

Secondo gli ingegneri del MIT l’X-AR sarebbe in grado di rilevare la posizione dell’oggetto con una precisione del 96% e uno scarto di 9,8 cm in media. Ma non sono mancate sicuramente le difficoltà nello sviluppo: Aline Eid, una delle realizzatrici del X-AR ha così commentato: “La sfida più impegnativa di questo progetto è stata progettare un’antenna in grado di comunicare con oggetti dotati di etichette RFID. Dovevamo realizzare un’antenna che non coprisse le videocamere del visore, un Hololens 2 della Microsoft. Abbiamo costruito così un’antenna ad anello, sottile e leggera che si applica direttamente sul visore“. Gli ingegneri stanno quindi già pensando di migliorare questa antenna potenziandola in modo che la portata del segnale possa superare i 3 metri.

Gli sviluppi futuri

Sono molti gli sviluppi applicabili in futuro di questi particolari occhiali. L’X-AR potrebbe infatti aiutare i magazzinieri a trovare rapidamente un articolo sugli scaffali ingombri o un oggetto contenuto in una precisa scatola fra molte altre. Inoltre potrebbe anche aiutare a individuare l’oggetto ricercato quando è confuso insieme ad altri simili in un medesimo contenitore. Senza considerare che le peculiarità del visore potrebbero anche essere applicate nelle industrie, aiutando gli operai a individuare le parti corrette per assemblare qualche prodotto.

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