Dopo più di due anni dall’arrivo del Coronavirus, il Rapporto Italia dell’Eurispes spiega come circa un quarto degli italiani creda che il Covid-19 non sia nato per caso, ma sia parte di un piano per “ridurre la popolazione mondiale”. Poiché i dati riportati sono generati da un sondaggio, sono da definirsi illustrativi e non rispecchianti le opinioni dell’intera popolazione nazionale.
Il 34esimo Rapporto Italia dell’Eurospes spiega come poco meno della metà degli italiani intervistati (46,6%) ammetta di non avere idea di come si sia originata la pandemia da Covid-19, mentre il 25,7% ritiene che ci sia qualcuno o qualcosa dietro. Per il 22,9% del campione considerato, il Covid è nato da una casualità; infine, circa il 4,8% afferma addirittura che la pandemia non esista.
Tra chi supporta la teoria del complotto, circa il 42,1% ritiene che il virus sia stato creato in laboratorio e che poi sia sfuggito dal controllo umano; il 25,7%, invece, crede che il Covid sia stato creato in laboratorio e diffuso di proposito nel mondo. Ancora, il 15,4% pensa che il virus sia stato scoperto troppo tardi e non si sia stati capaci di fermarlo; infine l’11,3% crede che il Covid sia un semplice virus influenzale, ma che sia stato utilizzato per altri scopi.
Le persone si dividono anche nel dare la “colpa” ad un possibile responsabile. Un terzo degli intervistati, circa il 31,4%, incolpa il Governo cinese, il 27,3% attribuisce la responsabilità ai poteri forti globali e il 12% punta il dito contro le multinazionali farmaceutiche.
Ma qual è lo scopo della pandemia? Il 14,7% di chi crede al complotto afferma che la pandemia serva per “ridurre la popolazione mondiale”; il 29, 3% pensa che tutto nasca per “fare enormi profitti”; il 20,1% è sicuro che il virus serva per “controllare meglio le persone” e infine, il 18,4% afferma che serva a “indebolire le democrazie”.
Altre percentuali:
Ma come è giudicata la gestione del Covid in Italia? Guardando le percentuali, pare non al meglio. Il 55,8% dei cittadini intervistati non approva la strategia adottata dal Governo, mentre il 44,1% ne ha un giudizio positivo.
Negativa anche la qualità dell’informazione italiana sulla pandemia: il 68,5% è critico e solo il 31,5% è soddisfatto. La popolazione, però, crede ancora nella scienza: circa il 61,9% degli intervistati non ha cambiato la sua opinione a riguardo; per il 20,4% invece, la fede nella scienza è addirittura aumentata. “Solo” il 17,6% ha infine visto diminuire la propria fiducia negli esperti.
Senza alcun dubbio, questi numeri dimostrano come la pandemia abbia segnato in maniera diversa ognuno di noi. Per altre notizie e news di qualsiasi genere, seguiteci su Nasce, Cresce, Informa!
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