di Alessandro Colepio
Sì, avete letto bene. Il titolo di questo articolo non è uscito direttamente da un film di fantascienza stile Metropolis, ma è solo il riassunto di ciò che è accaduto in Corea del Sud lo scorso venerdì. Il Teatro Nazionale di Seoul ha accolto, come di consueto, un’esibizione dell’orchestra sudcoreana. Nulla di strano, se non fosse che il ruolo di direttore d’orchestra è stato ricoperto da un androide appositamente costruito. Ne ha parlato CNN, un’emittente televisiva statunitense.
L’androide musicista della Corea del Sud
EveR 6, questo è il nome del piccolo robottino umanoide che si è messo alla guida dell’orchestra nazionale sudcoreana. Si tratta della pima meraviglia tecnologica capace di svolgere questo compito nel Paese asiatico, anche se ha ancora bisogno del supporto di un essere umano per funzionare bene.
L’androide, sotto la guida di Choi Soo-Yeoul, ha diretto la performance dell’orchestra seguendo anche le formalità che competono al suo ruolo. Prima l’inchino al pubblico, poi i movimenti con la bacchetta seguendo la scia del ritmo.
Il problema principale, stando ai racconti dei presenti, è che EveR 6 non è ancora capace di ascoltare l’andamento dell’orchestra. I movimenti seguono il ritmo pre-registrato, ma non sono capaci di gestire eventuali problemi al momento dell’esibizione. L’idea è quella di sfruttare l’intelligenza artificiale per permettere al robot di poter sentire in tempo reale la melodia ed, eventualmente, impartire nuove direttive ai musicisti.
Questa nuova applicazione delle tecnologie moderne è ancora in fase sperimentale, anche se i primi risultati sono incoraggianti. Chissà, magari un giorno potremo assistere ad un concerto eseguito interamente da robot.
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