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Coppia di orche perseguita e terrorizza gli squali bianchi sudafricani

di Alessandro Lucchini

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Rovinare l’equilibrio di qualche ecosistema è una prerogativa prettamente umana, ma non sempre. Infatti, in alcuni casi, è la natura stessa a far si che si creino degli squilibri, e conseguentemente, dei nuovi assetti. Questa è la situazione che si sta verificano in Sudafrica, precisamente a Gansbaai, una piccola cittadina situata sulle coste meridionali del Paese. La destinazione è interessata da un buon flusso turistico derivante, per la maggior parte, dagli amanti dello shark watching. Negli ultimi anni, però, gli squali sono spariti e la colpa non è dell’uomo, ma bensì di due orche.

Le orche: repellenti naturali per gli squali

Gansbaai, nota come “la capitale degli squali bianchi”, sta affrontando un fenomeno atipico, la scomparsa degli squali, che da sempre frequentano numerosi, le acque circostanti. Ma quali sono le cause di questo fenomeno? Secondo uno studio pubblicato sull’ African Journal of Marine Science, i colpevoli di questa fuga sarebbero le orche.

I primi segnali di allarme sono scattati nel 2017, quando il Dyer Island Conservation Trust, soggetto che si occupa di ricercare, proteggere e monitorare l’area marina circostante a Dyer Island, ha notato la scomparsa dei primi esemplari di squalo bianco. Da lì in poi, il calo è stato drastico, fino ad arrivare ad un’assenza quasi totale.

La svolta per capire l’origine di questo fenomeno è arrivata dal mare: dal 2017 ad oggi, infatti, si sono verificati 8 spiaggiamenti di squali bianchi morti. Gli studiosi hanno potuto osservare che a questi esemplari era stato tolto il fegato. Questo indizio è stato determinante per individuare i responsabili degli attacchi, ossia le orche, che notoriamente sono amanti del fegato di squalo. Anche le altre ricerche hanno confermato la teoria, le ferite trovate sugli esemplari corrispondevano a quelle tipicamente provocate da un’attacco di un’orca. Ma c’è di più; in seguito a numerosi anni di studio e osservazioni sul campo, gli esperti hanno individuato un risvolto sorprendente. Tutti gli attacchi sono riconducibili ad una coppia di orche, che da anni si è stabilita nelle acque circostanti a Gansbaai.

Quali sono le conseguenze sull’ecosistema?

Pensando ad una coppia di orche che terrorizza una specie di squali, può scappare un sorriso. Ma in realtà, la situazione è seria e l’ecosistema dell’area è in pericolo. Gli squali bianchi, terrorizzati dalla presenza delle orche, sono quasi scomparsi. Questo sta portando i due cetacei a concentrarsi su specie diverse di squali, più piccole e ancor più vulnerabili.

Un’altra conseguenza deriva direttamente dall’assenza degli squali bianchi, che lascia molto più spazio ad un’altra specie predatrice dell’area, l’otaria orsina del capo. Ciò mette in serio pericolo una particolare tipologia di pinguini, a rischio estinzione, che popola il territorio, essendo il target principale dell’otaria. Come si può intuire, quando si va a modificare un’ecosistema si dà inizio ad un processo a cascata, che coinvolge altri attori e rischia di diventare irreversibile.

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